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today21 Novembre, 2025
Un grave scandalo pare profilarsi per Volvo: alcuni proprietari di automobili del marchio svedese in Cina hanno scoperto che gli altoparlanti ad alto valore aggiunto promessi con le loro auto non erano autentici Bowers & Wilkins, ma versioni palesemente contraffatte con la scritta “Bowers & VVilkins” (due “V” al posto della “W”). Volvo ha avviato un’investigazione interna dopo le proteste dei clienti e ha promesso misure correttive. Il caso è emerso quando un proprietario di una Volvo S60 in Cina, dopo aver ricevuto un sistema audio in forma promozionale dalla concessionaria, ha notato delle incongruenze: il logo sul diffusore centrale («Tweeter-on-Top») riportava la dicitura “Bovvers & VVilkins” con due “V” al posto della “W”. Un palese esempio di contraffazione della storica maison britannica produttrice di impianti hi-fi di alta fascia, che collabora con Volvo da diversi anni.
Non era solo un dettaglio estetico: anche la leva del cambio in cristallo Ørrefors Sweden, un’altra caratteristica premium di alcuni modelli Volvo, risultava diversa rispetto agli esemplari veri, essendo per esempio priva di retroilluminazione, come segnalano diversi clienti. Dopo la prima segnalazione, altri proprietari cinesi hanno condiviso sui social casi simili: altoparlanti marchiati “Bowers & VVilkins” oppure “Bovvers & Wilkins”, tutti palesemente non originali.
Questo episodio colpisce al cuore della fiducia tra cliente e brand: c’è di che indispettire clienti che, abituati a investire in optional di lusso, non hanno accettato di buon grado quella che è a tutti gli effetti una truffa. Secondo i report, alcuni concessionari avrebbero addirittura sfruttato la promessa del sistema Bowers & Wilkins per attrarre compratori, installando altoparlanti contraffatti al momento della consegna o come “upgrade” a costi aggiuntivi. L’inganno non riguarda solo il suono: la leva del cambio difettosa o non autentica sottolinea come possano sussistere gli elementi di una frode più ampia, non solo un errore di branding.
Volvo Cars in Cina ha reagito ufficialmente. In un comunicato su Weibo, l’azienda ha dichiarato di prendere “molto seriamente” le segnalazioni, di aver lanciato un’investigazione speciale e di voler rafforzare il controllo sui concessionari autorizzati. Secondo la casa svedese, controllata da anni dal gruppo cinese Geely, ogni accessorio è soggetto a un sistema di tracciabilità completo (“full-link traceability management system”) per garantire che gli originali rimangano tali. Inoltre, Volvo ha promesso di “standardizzare ulteriormente i processi di vendita e assistenza” per evitare che tali situazioni irregolari si ripetano.
Secondo un’inchiesta di Blue Whale News, il fenomeno potrebbe essere particolarmente strutturato: diversi rivenditori 4S (dealer autorizzati) avrebbero installato le copie degli altoparlanti nel momento della consegna, ma nei contratti non citavano esplicitamente “Bowers & Wilkins”, usando formule ambigue per sfuggire a responsabilità legali. Le versioni contraffatte citate includono varie varianti del nome: non solo “Bowers & VVilkins” ma anche “Bovvers & VVilkins” o altre alterazioni. Vale la pena notare che i produttori delle parti false sono stati identificati: uno di questi è un’azienda con capitale limitato, il che solleva dubbi su come siano riusciti a produrre emblemi così simili e componenti credibili per essere montati su auto di fascia alta.
Il danno reputazionale per Volvo potrebbe essere significativo, soprattutto nel mercato cinese, dove la concorrenza è spietata e i clienti che spendono per optional di lusso sono attenti alla qualità. Secondo alcune fonti, il caso potrebbe aver contribuito a un calo delle vendite in Cina. Inoltre, lo scandalo solleva interrogativi più ampi sulla catena di distribuzione: come può un concessionario riuscire a installare componenti non originali senza che la casa madre se ne accorga? Che tipo di controlli erano previsti?
Chi ha acquistato una Volvo con il presunto sistema “Bowers & VVilkins” dovrebbe verificare attentamente il logo sugli altoparlanti, specialmente sulla griglia centrale o sui tweeter: la doppia “V” al posto della “W” è il segnale più evidente di un fake. In caso di sospetto, è consigliabile segnalare il problema direttamente a Volvo tramite i canali ufficiali: chiedere un’ispezione dei componenti, richiedere la sostituzione con parti autentiche o un rimborso se si scopre che è stato promesso un sistema originale. Inoltre, documentare il problema (foto, video, eventuali contratti) può essere utile in caso sia necessario avviare un’azione legale o una denuncia presso associazioni di consumatori.
Lo scandalo degli altoparlanti “Bowers & VVilkins” ha messo in luce una falla critica nei processi di controllo qualità e nella rete di vendita di Volvo in Cina. Non si tratta solo di un errore di scrittura, ma di una potenziale frode ai danni di clienti che hanno pagato per un sistema audio premium genuino. Volvo ha risposto avviando un’investigazione e promettendo misure di rafforzamento, ma resta da vedere se riuscirà a ripristinare la fiducia persa e a garantire che le parti false non continuino a circolare.
Scritto da: mc@giornaleradio.fm
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