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today20 Novembre, 2025
L’accesso a medicina 2025 debutta tra le polemiche, con immagini scattate durante le prove e diffuse online dagli stessi candidati. Il ministero dell’Università ha annunciato verifiche immediate e non esclude l’annullamento degli esami incriminati. L’episodio arriva nel momento più delicato della riforma del semestre filtro, già contestata da studenti e sindacati.
Il nuovo sistema per l’accesso a medicina 2025 è stato messo alla prova per la prima volta il 20 novembre, ma la giornata si è trasformata in un caso nazionale quando sui social hanno iniziato a circolare foto dei quesiti scattate direttamente nelle aule. Le immagini sono state condivise soprattutto in gruppi chat frequentati dagli aspiranti medici, rendendo immediatamente evidente la violazione delle procedure.
Dal ministero dell’Università è arrivata una risposta durissima. L’amministrazione ha fatto sapere che «tutte le immagini degli esami attualmente in circolazione saranno trasmesse agli atenei tramite la Crui affinché possano essere individuati i responsabili e ripristinato il pieno rispetto delle procedure previste, incluso l’annullamento della prova». Per chi ha scattato e diffuso le foto, il rischio concreto è di saltare l’intera sessione.
Anche la Conferenza dei rettori ha adottato una linea severa. La presidente Laura Ramacciotti ha definito l’accaduto «un atto grave che richiede totale intransigenza». Ha aggiunto che «gli atenei adotteranno la massima fermezza nell’individuare i responsabili. In alcuni casi sono già state annullate prove sospette e ritirati compiti irregolari».
Il caso pesa non solo sul piano disciplinare, ma anche su quello della credibilità del nuovo sistema. La diffusione delle immagini potrebbe infatti compromettere l’equità delle prove previste per il 10 dicembre, seconda e ultima sessione utile per l’accesso a medicina 2025.
Le tensioni esplose nella prima giornata di esami si inseriscono in un quadro già complesso. Il semestre filtro, voluto dalla ministra Anna Maria Bernini, avrebbe dovuto rappresentare un percorso preparatorio e selettivo per l’accesso a medicina 2025, ma nei fatti è durato poco più di due mesi, con molte lezioni svolte a distanza. Una condizione che studenti e rappresentanze accademiche considerano tutt’altro che ottimale.
La sessione del 20 novembre ha coinvolto oltre 53 mila candidati, impegnati nelle tre prove di chimica, fisica e biologia. Ogni test consisteva in 31 quesiti, con risposta multipla e domande a completamento. La valutazione prevedeva da un minimo di 18 fino a un massimo di 31 e lode, con un punteggio assegnato in trentesimi.
Le prove sono state identiche in tutta Italia per garantire uniformità. Eppure, nonostante la standardizzazione, la circolazione delle foto potrebbe ora rimettere in discussione la validità di parte degli esami, aggiungendo ulteriore incertezza a un sistema che non convince una larga fetta di aspiranti studenti.
Secondo i dati forniti dal ministero, i candidati avevano la possibilità di iscriversi anche solo ad alcune materie, con una partecipazione altissima: oltre l’87% degli studenti universitari ha prenotato almeno un test per l’accesso a medicina 2025. Una risposta che dimostra l’interesse verso la riforma, ma anche il timore di restare esclusi dal numero chiuso.
Le irregolarità emerse durante la prima giornata sono cadute su un terreno già molto teso. L’Udu, l’Unione degli Universitari, e la Cgil avevano annunciato proteste e presidi davanti al ministero dell’Università, denunciando criticità diffuse nel nuovo percorso di accesso a medicina 2025.
Secondo i sindacati, le disparità tra atenei, le lezioni svolte in modalità mista e i tempi ridotti del semestre filtro avrebbero creato un sistema poco trasparente. L’Udu ha definito la riforma una «selezione mascherata», sostenendo che «sette candidati su dieci non proseguiranno il percorso, nonostante la promessa di una maggiore apertura».
Le accuse non riguardano solo l’organizzazione, ma anche i costi. Molti studenti hanno riferito di aver dovuto acquistare materiali aggiuntivi, piattaforme e corsi privati per prepararsi alle prove, con una spesa media di circa 460 euro. In diversi atenei sono state segnalate aule sovraffollate, carenza di comunicazioni chiare e difficoltà nella gestione delle lezioni.
A confermare il malcontento è un sondaggio di Skuola.net: quasi due studenti su tre ritengono che il nuovo sistema di accesso a medicina 2025 sia peggiore del precedente. Una bocciatura netta che rispecchia anche il clima percepito durante le prove, tra ansia, incertezze procedurali e timori di ulteriori irregolarità.
Le conseguenze della diffusione delle foto potrebbero avere un impatto significativo sulle prossime tappe dell’accesso a medicina 2025. Gli studenti hanno la possibilità di rinunciare ai voti ottenuti nella sessione di novembre entro 48 ore, per ripresentarsi al test del 10 dicembre. È possibile partecipare anche senza essersi iscritti alla prima sessione.
I tre voti finali dovranno essere tutti superiori a 18, altrimenti il candidato verrà escluso accesso a medicina 2025. Il 12 gennaio sarà pubblicata la prima graduatoria nazionale. Dal 21 al 23 gennaio, chi non risulterà immatricolabile nelle proprie sedi preferite potrà cambiarle scegliendo tra quelle con posti disponibili.
Resta fermo l’impianto del numero chiuso. Su circa 61 mila iscritti, soltanto meno di 20 mila entreranno nelle facoltà di medicina e Odontoiatria. Circa 40 mila aspiranti resteranno esclusi.
Nel frattempo, la Crui ha ribadito che continuerà a monitorare ogni prova per evitare ulteriori violazioni. Se dovessero emergere nuove irregolarità nella sessione di dicembre, gli atenei potrebbero intervenire immediatamente con annullamenti o sospensioni dei compiti, determinando un ulteriore clima di incertezza.
Le indagini interne e l’identificazione dei responsabili della diffusione delle immagini saranno determinanti per valutare la regolarità complessiva della procedura. E qualora venissero individuate falle sistemiche, non è escluso che associazioni studentesche e sindacati avviino ricorsi collettivi contro il nuovo modello di accesso a medicina 2025.
Scritto da: Matteo Respinti
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