Listeners:
Top listeners:
GR News
Giornale Radio
Radio Podcast
Radio Italia Network
today6 Agosto 2025
Il ponte sullo Stretto di Messina si farà. Il progetto definitivo è stato approvato il 6 agosto 2025 dal Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, alla presenza del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Si tratta del passaggio finale prima dell’avvio dei cantieri, previsto entro l’autunno. L’opera sarà il ponte sospeso a campata unica più lungo al mondo. Secondo il governo, porterà benefici economici, ambientali e occupazionali. Ma le opposizioni denunciano costi eccessivi, rischi sismici e criticità ambientali.
Il ponte sullo Stretto di Messina sarà lungo 3.666 metri, con una campata centrale di 3.300 metri. Le due torri principali, alte 399 metri, saranno posizionate una sulla sponda calabrese e una su quella siciliana. L’impalcato, largo 60 metri, ospiterà sei corsie stradali (tre per senso di marcia) e due binari ferroviari. Il passaggio delle navi sarà garantito da un’altezza di 72 metri sotto il ponte. Le strutture saranno sostenute da quattro cavi portanti del diametro di 1,26 metri ciascuno, composti da oltre 44.000 fili d’acciaio.
Oltre al ponte, il progetto definitivo include circa 40 chilometri di raccordi stradali e ferroviari per collegare l’opera alla rete esistente. Secondo il ministero delle Infrastrutture, l’intero sistema sarà parte integrante della rete transeuropea dei trasporti TEN-T. Si prevede che il ponte sullo Stretto di Messina possa ridurre i tempi di attraversamento: dai 70-100 minuti attuali per i veicoli e 120-180 minuti per i treni, a soli 10 e 15 minuti rispettivamente.
«Non è un punto di arrivo ma di partenza», ha detto Matteo Salvini in conferenza stampa dopo l’approvazione del progetto definitivo. Il ministro ha ricordato che il ponte sullo Stretto di Messina è frutto di due anni e mezzo di lavoro, con centinaia di incontri tecnici e istituzionali. «Sarà un acceleratore di sviluppo per il Mezzogiorno», ha dichiarato, sottolineando come il progetto punti anche a ridurre le emissioni di CO₂ grazie alla drastica diminuzione dei tempi di viaggio e al trasferimento modale dalla nave al treno.
Il governo punta a coinvolgere direttamente le regioni meridionali, a partire da Sicilia e Calabria, sia nella formazione professionale che nell’occupazione dei cantieri. «Sarà una riattrazione di cervelli e professionalità», ha affermato Salvini, annunciando che la società americana incaricata della project management porterà in Italia 200 ingegneri. Secondo le stime fornite dal ministero, la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina genererà 36.700 posti di lavoro, 10 miliardi di entrate fiscali e un impatto positivo sul Pil di oltre 23 miliardi di euro.
Il costo dell’opera è fissato a 13,5 miliardi di euro, con finanziamenti interamente pubblici. L’inizio dei cantieri è atteso tra settembre e ottobre 2025, una volta conclusi i passaggi con la Corte dei Conti e completate le procedure di esproprio.
Non sono mancate le reazioni contrarie. Tra le prime, quella di Angelo Bonelli, leader di Alleanza Verdi-Sinistra, che ha definito il ponte sullo Stretto di Messina «il più grande spreco di denaro pubblico mai visto in Italia». Bonelli ha parlato di un’opera da 14,6 miliardi di euro senza un solo euro di investimento privato, approvata nonostante i pareri negativi di enti tecnici come ISPRA, INGV, ANAC e Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
«Il ponte sorge in un’area ad alto rischio sismico, con un pilone previsto su una faglia attiva», ha denunciato Bonelli, aggiungendo che il governo ha azzerato il fondo per la mobilità sostenibile, tagliato 1,5 miliardi destinati alla manutenzione stradale e tolto 6 miliardi dal fondo di sviluppo e coesione, risorse pensate per il Sud. «È uno schiaffo alla trasparenza e alla legalità», ha dichiarato, annunciando un ricorso alla Commissione europea e altre azioni legali.
Anche le associazioni ambientaliste, tra cui WWF, Legambiente, Lipu e Kyoto Club, hanno ribadito le loro perplessità. I rischi geologici, l’impatto sugli ecosistemi dello Stretto e la mancanza di valutazioni complete in fase progettuale sono tra le criticità principali sollevate. Il progetto definitivo, secondo queste organizzazioni, non recepisce tutte le 68 osservazioni tecniche del comitato scientifico incaricato della revisione.
L’approvazione del progetto definitivo da parte del Cipess rappresenta un passaggio politico e tecnico rilevante per il ponte sullo Stretto di Messina. Il governo ha ribadito l’intenzione di iniziare i lavori entro l’anno e di completare l’opera entro il 2032. Ma i tempi non sono garantiti. Restano aperti diversi fronti: il controllo della Corte dei Conti, la fase esecutiva dei lavori, i ricorsi amministrativi e quelli presso le istituzioni europee.
Intanto, le opposizioni annunciano battaglia e i comitati locali continuano a raccogliere firme per bloccare l’opera. Il fronte critico ritiene che il ponte sullo Stretto di Messina sia un simbolo di propaganda più che una priorità infrastrutturale. Il governo, invece, lo presenta come una svolta epocale per l’integrazione territoriale, la crescita del Sud e la modernizzazione della mobilità.
Il dibattito è destinato a proseguire. Intanto, con il via libera del Cipess, il ponte sullo Stretto di Messina entra ufficialmente nella sua fase decisiva. Il confronto ora si sposta dai tavoli tecnici ai cantieri.
Scritto da: Matteo Respinti
Testata Giornalistica “GR News” registrata presso il Tribunale di Milano - Registro Stampa N° 194/2022 | GR News - Iscrizione al R.O.C. Registro Operatori della Comunicazione – Reg. n° 33572 - Copyright ©2025 Nextcom Srl – Società editoriale - P. IVA 06026720968 - TEL 02 35971400 – WHATSAPP 349 182 75 01
Commenti post (0)