“Questa vicenda è paragonabile allo scandalo di Calciopoli del 2006”. Parole durissime dell’avvocato Mattia Grassani, che oggi, intervenendo a “Sport Club” condotto da Lapo De Carlo sulla FM di Giornale Radio, ha tracciato un quadro allarmante sulla situazione che scuote il mondo arbitrale.
“La questione è tristemente chiara – ha spiegato Grassani –. Il procedimento sportivo è arrivato alla conclusione delle indagini: non c’è ancora alcuna sentenza o deferimento, ma dal fascicolo emerge che il procuratore federale Giuseppe Chinè ha chiuso le indagini, informando i vertici dell’AIA, in particolare il presidente Zappi, delle violazioni che secondo l’accusa sarebbero state commesse. Si tratta di fatti di estrema gravità, per intensità e profondità, che destano grande preoccupazione”.
L’avvocato ha poi aggiunto: “Al massimo rappresentante dell’Associazione Italiana Arbitri viene contestata un’attività di pressioni indebite sui vertici tecnici arbitrali, in particolare sui designatori di Serie B e Serie C, per spingerli alle dimissioni e sostituirli con altri poi effettivamente insediati. Inoltre, ai dimissionari sarebbe stata garantita una ricollocazione in altri ruoli, con trattamenti economici equivalenti, una sorta di voto di scambio interno al sistema”.
“È un quadro che definire preoccupante è poco – ha concluso Grassani –. Per dinamiche e implicazioni, ricorda da vicino Calciopoli 2006, e rischia di riaprire una ferita profonda nel calcio italiano”.
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