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Roma si veste di cinema: la 20ᵃ Festa del Cinema, dal 15 al 26 ottobre all’Auditorium Parco della Musica

today3 Ottobre, 2025

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Dal 15 al 26 ottobre 2025 Roma torna a essere una grande platea internazionale per la settima arte: è in programma la ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma, che avrà come sede principale l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, opera dell’architetto Renzo Piano. In queste undici giornate, la struttura diventerà crocevia di proiezioni, incontri, dibattiti, convegni e – non ultima – il lungo red carpet che anticiperà le nuove anteprime cinematografiche.

La scelta dell’Auditorium Parco della Musica non è un semplice atto logistico: gli spazi firmati da Renzo Piano saranno il cuore pulsante della Festa, ospitando le sale principali e accogliendo il percorso del red carpet, fra i più lunghi del panorama festivaliero. La manifestazione si estende oltre: altri luoghi culturali della Capitale come la Casa del Cinema, il Teatro Olimpico e spazi collaterali saranno coinvolti per eventi, proiezioni speciali e iniziative parallele.

Il filo conduttore: rinnovarsi nel segno del cinema

Festeggiare il ventesimo anniversario significa guardarsi indietro per raccogliere tracce e costruire un’identità consolidata. In occasione di questo traguardo, l’edizione 2025 si presenta con un equilibrio fra celebrazione e innovazione. Il programma ufficiale comprende oltre 150 titoli provenienti da 38 paesi. Tale vastità riflette la doppia anima del festival: quella internazionale e quella rivolta al pubblico italiano con film, documentari e opere prime.

Alla base del festival, dal 2022, c’è anche una dimensione competitiva: nel regolamento è presente un concorso internazionale — chiamato Progressive Cinema – Visioni per il mondo di domani — in cui tutti i film selezionati vengono valutati da una giuria di esperti provenienti dal mondo del cinema, della cultura e delle arti. In questa edizione, sono 18 i titoli in concorso, fra cui quattro italiani. 

Non mancano sezioni non competitive come Freestyle, Grand Public, Proiezioni speciali, Best of 2025 e Storia del Cinema. Il festival introduce, inoltre, un Premio al Miglior Documentario e l’Industry Lifetime Achievement Award, quest’ultimo destinato al produttore britannico Lord David Puttnam.

Le opere in concorso e alcuni titoli attesi

Fra i 18 film in concorso, spiccano opere da ogni parte del mondo, che spaziano fra cinema d’autore, opere prime e sperimentazioni. Alcuni titoli italiani richiamano l’attenzione per tematiche attuali e vigore narrativo: 40 Secondi di Vincenzo Alfieri – ricostruzione drammatica delle ore precedenti all’omicidio di Willy Monteiro Duarte; Gli occhi degli altri di Andrea De Sica – ispirato al caso Casati; Illusione di Francesca Archibugi – un thriller psicologico ambientato nella provincia umbra; Cinque secondi di Paolo Virzì – racconto malinconico sul riscatto e la solitudine.

E poi ancora, Io sono Rosa Ricci di Lyda Patitucci – preludio alla serie Mare fuori con una protagonista in cerca di libertà; Anna di Monica Guerritore – ritratto notturno e intimo di Anna Magnani; Il falsario di Stefano Lodovichi – fra arte, inganno e la Roma degli anni ’70.

Nel panorama internazionale, il programma viene arricchito da titoli molto attesi: DraculaL’amore perduto di Luc Besson, rivisitazione romantica del mito del vampiro; Hamnet di Chloé Zhao, che esplora la figura femminile nella vita di Shakespeare; Rental Family di Hikari (con Brendan Fraser) – commedia agrodolce ispirata a una realtà sociale giapponese; Homo Argentum di Cohn e Duprat – satira dell’uomo urbano contemporaneo in Argentina. Inoltre, nella sezione Best of 2025, fanno parte della programmazione film come Un semplice incidente di Jafar Panahi, fra le opere più attese del festival.

Giurie, premi e riconoscimenti speciali

La giuria del Concorso Progressive Cinema sarà presieduta da Paola Cortellesi, affiancata dal regista finlandese Teemu Nikki, dal britannico William Oldroyd, dallo scrittore e illustratore statunitense Brian Selznick e dall’attrice franco-finlandese Nadia Tereszkiewicz. I premi previsti includono: Miglior Film, Gran Premio della Giuria, Miglior Regia, Miglior Sceneggiatura, Premio “Monica Vitti” alla Migliore Attrice, Premio “Vittorio Gassman” al Miglior Attore e un Premio speciale della Giuria.

Un’ulteriore giuria, presieduta da Santiago Mitre, si occuperà del Premio per la Miglior Opera Prima tra i film delle sezioni Concorso, Freestyle e Grand Public, con il regista Patrick Dickinson e l’attrice Barbara Ronchi come membri. Fra i riconoscimenti speciali, spiccano il premio alla carriera destinato al regista iraniano Jafar Panahi, che presenterà Un Simple accident, e l’Industry Lifetime Achievement Award per Lord David Puttnam, riconoscimento inaugurato proprio in questa edizione.

La consegna dei premi sarà affidata a figure del panorama cinematografico: Panahi riceverà il riconoscimento da Giuseppe Tornatore, mentre Puttnam sarà premiato da Uberto Pasolini nel corso della serata inaugurale. In più, è prevista l’assegnazione del Premio “Ciak per i diritti dell’infanzia”, promosso in collaborazione con Save the Children, così come il riconoscimento del Premio del Pubblico Terna, votato dagli spettatori fra i film del Concorso.

Simboli, omaggi e dimensione fotografica

L’immagine ufficiale della Festa 2025 è un tributo al fotografo Franco Pinna: si tratta di uno scatto realizzato sul set di Giulietta degli Spiriti (1965), che evoca l’universo felliniano e la tensione fra realtà e sogno. In suo onore, saranno allestite tre mostre fotografiche che attraversano la sua produzione, incluso il celebre reportage sul Mandrione, e che si distribuiranno tra Auditorium, Casa del Cinema e Via Veneto. La Festa rende omaggio anche alla memoria cinematografica italiana con tributi a Pasolini, Claudio Caligari e Carlo Rambaldi.

Momenti di apertura, red carpet e attese pubbliche

L’edizione si apre con il film La vita va così di Riccardo Milani, fuori concorso nella sezione Grand Public, che segna l’avvio ufficiale insieme alla consegna del riconoscimento a Lord David Puttnam. Si prevede che il red carpet all’Auditorium – con i suoi 1.300 metri quadrati di viale d’accesso – sarà uno dei più grandi al mondo, animandosi con ospiti e star internazionali.

Tra gli ospiti annunciati figura Jennifer Lawrence, la quale è stata indicata come attesa presenza dell’edizione 2025. Altri nomi che calcheranno il tappeto rosso includono Can Yaman, protagonista della nuova serie Sandokan, Alessandro Gassman e Luisa Ranieri. È prevista anche la conclusione della manifestazione con la serie TV Vita da Carlo (stagione 4) di Carlo Verdone (che fungerà da closing event).

Il pubblico come protagonista e modalità di partecipazione

La Festa del Cinema afferma la propria vocazione popolare: molti eventi sono aperti al pubblico e l’organizzazione riserva politiche di prezzo accessibili, con iniziative gratuite e tariffe agevolate. Le proiezioni e gli incontri si alterneranno fra l’Auditorium e altre sedi, in un dialogo con la città stessa. La biglietteria aprirà alcuni giorni prima dell’inizio della Festa e resterà attiva per tutta la durata dell’evento. Il pubblico avrà, inoltre, la possibilità di votare il Premio del Pubblico Terna, un riconoscimento diretto scelto dagli spettatori fra i film del Concorso.

Prospettive, attese e impegno culturale

Questa ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma aspira non solo a celebrare una storia ormai consolidata, ma anche a ridefinire il proprio ruolo nel panorama internazionale. La direttrice artistica Paola Malanga, in conferenza stampa, ha sottolineato che «la Festa del cinema di Roma non è una bolla rispetto a quello che sta accadendo: abbiamo il racconto dei tanti conflitti e di fronti di guerra, ma accanto a questo ci sono la musica, la letteratura, gli scrittori, una serie di antidoti» (parole riportate da fonti della stampa).

Il presidente della Fondazione Cinema per Roma, Salvo Nastasi, ha insistito sul fatto che «non faremo proclami sulla situazione del mondo, per noi parlano i film che presentiamo. Il pubblico è maturo e pronto a vedere tutto. Nel programma c’è tutto, anche i temi scottanti». L’idea è che il festival agisca da ponte fra il “cinema che interroga” e la comunità: nelle intenzioni, la Festa coinvolge scuole, carceri e luoghi sociali, portando il cinema fuori dalle sale e nelle pieghe urbane.

Scritto da: Daniela Vindigni

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