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Amazon taglia 30 mila posti di lavoro: partono oggi i licenziamenti

today28 Ottobre, 2025

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Oggi partono le prime lettere di licenziamento per i 30 mila dipendenti di Amazon coinvolti nella nuova ondata di tagli annunciata dal colosso dell’e-commerce. Si tratta di un piano di ridimensionamento senza precedenti per gli uffici del gruppo, pensato per ridurre le spese e riequilibrare il boom di assunzioni avvenuto durante la pandemia.

Il piano di riduzione del personale di Amazon

Secondo fonti citate da Reuters, Wall Street Journal e New York Times, il taglio riguarda circa il 10% dei 350 mila impiegati negli uffici di Amazon nel mondo. Le aree più colpite sarebbero quelle di risorse umane, pubblicità e ruoli manageriali, mentre restano al momento esclusi i lavoratori dei magazzini.

Il gruppo di Seattle, che conta complessivamente 1,55 milioni di dipendenti, non ha confermato ufficialmente i numeri, ma la misura rappresenta di fatto il più grande licenziamento nella storia dell’azienda dopo quello di 27 mila unità avvenuto tra il 2022 e il 2023.

L’obiettivo del CEO di Amazon Andy Jassy è riportare i costi sotto controllo e adattare la struttura aziendale alle nuove esigenze del mercato digitale. La domanda online è infatti cambiata dopo la fine dell’emergenza sanitaria, mentre l’inflazione e la concorrenza globale impongono un nuovo modello di efficienza.

L’automazione come nuova frontiera del lavoro

La nuova fase di tagli in Amazon arriva in un momento di forte accelerazione tecnologica per il gruppo. Nei magazzini e negli stabilimenti logistici, Amazon sta investendo massicciamente in robotica e intelligenza artificiale, con l’obiettivo di automatizzare parte delle operazioni e ridurre i costi del lavoro umano.

Secondo un’inchiesta del New York Times, l’azienda potrebbe non assumere oltre 160 mila dipendenti entro il 2027 grazie all’adozione dei robot e all’ottimizzazione dei processi. In prospettiva, si parla di oltre 600 mila posti di lavoro in meno in dieci anni, in gran parte sostituiti da sistemi automatizzati in grado di gestire la logistica e il magazzino in modo più efficiente.

Amazon è oggi il secondo datore di lavoro degli Stati Uniti, superato solo da Walmart. L’espansione dell’automazione rappresenta quindi una trasformazione epocale per il mercato del lavoro americano, con potenziali ricadute su milioni di famiglie.

Le parole del CEO Andy Jassy

Già lo scorso 17 giugno, in una lettera interna ai dipendenti, Andy Jassy aveva anticipato la possibilità di riduzioni significative del personale. «Avremo bisogno di meno persone per svolgere alcuni dei lavori che vengono svolti oggi e di più persone per svolgere altri tipi di lavori», aveva scritto il CEO, sottolineando la volontà di “fare di più con meno” grazie all’intelligenza artificiale e all’automazione dei processi.

Jassy ha inoltre ribadito che la crescita futura dell’azienda dipenderà dalla capacità di integrare l’IA in tutte le aree operative, dalla gestione delle scorte alla logistica delle consegne, fino al customer service. L’obiettivo è quello di incrementare la produttività senza rinunciare all’innovazione, spostando il baricentro del lavoro verso competenze più tecniche e digitali.

Reazioni e prospettive per il futuro

La sospensione delle assunzioni e i tagli del personale si inseriscono in una strategia più ampia di revisione del modello organizzativo, già avviata nel 2023 con il ridimensionamento di Prime Video, Alexa e delle divisioni pubblicitarie.

L’annuncio dei 30 mila licenziamenti ha sollevato preoccupazioni tra i dipendenti e le organizzazioni sindacali, che chiedono maggiore trasparenza sui criteri di selezione e sulle tutele offerte. Finora Amazon ha garantito pacchetti di uscita e assistenza al ricollocamento, ma non ha fornito dettagli sulla distribuzione geografica dei tagli.

Il gruppo presenterà i conti trimestrali nelle prossime settimane. Gli analisti prevedono una riduzione dei costi operativi e un aumento dei margini, ma il prezzo da pagare potrebbe essere alto in termini di fiducia interna e reputazione pubblica.

Per molti osservatori, il taglio di 30 mila posti di lavoro rappresenta il simbolo di una nuova era nel settore tecnologico, in cui l’automazione e l’intelligenza artificiale diventano priorità strategiche, anche a costo di sacrificare parte della forza lavoro.

Scritto da: Matteo Respinti

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