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today20 Agosto 2025
L’Italia torna al centro della scena economica europea con una veste inedita: quella di Paese stabile e affidabile. A sostenerlo non è una voce interna, ma Le Monde, il principale quotidiano francese, che in un’analisi pubblicata il 20 agosto 2025 sottolinea come l’Italia credibile di Giorgia Meloni stia attirando la fiducia dei mercati internazionali più della stessa Francia. «Cela fait mal à entendre», scrive il giornale parigino, ma oggi Roma è percepita dagli investitori come più solida e disciplinata di Parigi, nonostante un debito pubblico ancora superiore. Una svolta storica che ribalta decenni di diffidenze e che trova conferma nei dati sui tassi di interesse e nelle valutazioni delle agenzie di rating.
Il primo elemento che certifica il cambio di passo è la reazione dei mercati finanziari. Solo dieci anni fa, l’Italia era costretta a pagare fino a quattro punti percentuali in più della Francia per collocare i propri titoli di Stato. Oggi, lo scenario è completamente ribaltato: il differenziale tra i due Paesi sui titoli decennali si è ridotto a meno di cinque punti base, un livello che non si registrava dal 2005. Ancora più significativo è quanto accade sui titoli a cinque anni, dove il rendimento francese (2,84%) ha superato quello italiano (2,79%).
Per gli investitori, questa è la prova tangibile che l’Italia credibile ha saputo recuperare affidabilità. L’avanzo primario raggiunto nel 2024, unico caso tra i Paesi del G7, ha rafforzato la percezione di un impegno concreto verso il risanamento dei conti. Le agenzie di rating hanno confermato questa tendenza: S&P ha alzato il giudizio a BBB+, mentre Moody’s ha segnalato margini per ulteriori miglioramenti. Una dinamica che segna un’inversione storica rispetto ai tempi dello spread alle stelle e che oggi vede Roma allineata, se non avanti, rispetto a Parigi.
La vera sorpresa sta nel fatto che questo recupero di credibilità sia avvenuto pur con un debito pubblico tra i più alti d’Europa, pari al 138% del PIL. La Francia, con un rapporto al 114%, dovrebbe teoricamente risultare più solida. Eppure, i mercati hanno invertito la percezione: contano di più la traiettoria dei conti e la capacità di governo.
Mentre Roma ha ridotto il deficit e riportato i conti sotto controllo, Parigi si trova in difficoltà. Il disavanzo francese ha toccato il 5,8% del PIL nel 2024, con prospettive di ulteriore peggioramento. Fitch ha già messo sotto osservazione il Paese, segnalando preoccupazioni sulla sostenibilità delle finanze pubbliche.
L’Italia credibile si contrappone dunque a una Francia in affanno. A favorire questa inversione è anche la stabilità politica: dal 2020 l’Italia ha avuto tre governi, con Giorgia Meloni avviata a completare il mandato, un evento inedito dal Dopoguerra. La Francia, invece, ha visto sei primi ministri nello stesso periodo e oggi è guidata da un esecutivo di minoranza fragile, quello di François Bayrou, che potrebbe cadere da un momento all’altro. Gli investitori guardano con crescente attenzione a questa instabilità, penalizzando Parigi nei costi di finanziamento.
Il quadro positivo non deve far dimenticare le sfide di lungo periodo. L’Italia resta un Paese demograficamente debole: nel 2024 le nascite sono state appena 370 mila, un minimo storico, mentre un quarto della popolazione ha già superato i 65 anni. La combinazione di calo delle nascite e invecchiamento accelera il rischio di squilibri nel sistema previdenziale e sanitario, mettendo a repentaglio la sostenibilità del debito nel futuro.
Gli economisti sottolineano che la solidità finanziaria conquistata dall’Italia credibile potrebbe erodersi se non verranno adottate misure efficaci per invertire la tendenza. Senza giovani lavoratori e nuovi contribuenti, il peso sulle finanze pubbliche rischia di diventare insostenibile. È la principale incognita che separa il presente positivo da scenari più complessi negli anni a venire.
Il governo ha già avviato alcune iniziative, dai bonus alla natalità agli incentivi per le famiglie, ma secondo gli analisti internazionali servirà un piano strutturale di lungo respiro. L’Italia credibile di oggi dovrà dimostrare di saper conciliare disciplina di bilancio e politiche per la crescita.
La lettura proposta da Le Monde ha un valore simbolico forte: il quotidiano francese riconosce che, sul terreno della finanza pubblica, Parigi potrebbe dover guardare a Roma come modello. «Cela fait mal à entendre», scrivono gli autori, ma la Francia rischia di pagare più dell’Italia per il suo debito. È un ribaltamento storico, che segna la trasformazione dello “Stivale” da “brutto anatroccolo” dell’Eurozona a esempio di rigore.
Gli analisti parlano di un’Italia credibile come non lo è mai stata negli ultimi trent’anni. Nonostante i suoi limiti strutturali, il Paese è riuscito a convincere i mercati di essere sulla strada del risanamento. Parigi, al contrario, deve affrontare la sfida di ridurre il deficit e ritrovare stabilità politica, pena un crescente isolamento finanziario.
Guardando al futuro, la sfida italiana sarà mantenere questa credibilità, trasformandola in crescita economica sostenibile. Se saprà affrontare la crisi demografica e garantire continuità politica, l’Italia credibile di oggi potrà consolidarsi come protagonista del risanamento europeo, mentre la Francia rischia di restare indietro.
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Scritto da: Matteo Respinti
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