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Oggi, giovedì 13 novembre – san Diego – il sole sorge a Roma alle 6,54 e tramonta alle 16,49. A Milano sorge, invece, alle 7,17 e tramonta alle 16,55.
Tra i fatti del passato avvenuti nella giornata di oggi, ricordiamo che, nel 1917, ha inizio la prima battaglia del Piave tra l’esercito italiano e quello austro-tedesco.
Nei cinema degli Stati Uniti viene proiettato in anteprima il film di cartoni animati “Fantasia” della Disney.
Lo show man Sammy Davis Jr. sposa May Britt: il matrimonio tra l’artista di colore e l’attrice svedese desta scalpore, perché le unioni interrazziali sono all’epoca ancora vietate, negli USA, in 31 Stati su 50.
Un ciclone tropicale colpisce un’area densamente popolata del Delta del Gange nel Bangladesh, uccidendo circa mezzo milione di persone: e si tratta del più grave disastro causato da cicloni nel XX secolo.
Muore in Francia, in questo giorno del 1974, Vittorio De Sica. Nato a Sora (in provincia di Frosinone), De Sica grazie alle sue attività di attore, regista e sceneggiatore porterà il genere cinematografico del Neorealismo ad essere conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. Scopritore di grandi dive – su tutte la Magnani e la Loren (condotte entrambe all’Oscar) – il grande regista sarà anche il primo italiano a trionfare nell’emozionante notte degli Academy Awards.
Vittorio De Sica si fa conoscere dal grande pubblico nel 1932, come attore protagonista del film “Gli uomini che mascalzoni”, ricordato ancora oggi per la canzone “Parlami d’amore Mariù”, da lui interpretata. Negli anni Quaranta, decide di darsi alla regia e sono proprio del 1946 e del 1948 i suoi due primi capolavori: rispettivamente “Sciuscià” e “Ladri di biciclette” ed entrambi premiati con l’Oscar come “miglior film straniero”. Nel 1960 dirige Sofia Loren ne “La ciociara”: opera che, oltre a conferire alla Loren l’Oscar quale “migliore attrice protagonista”, vincerà anche la Palma d’oro a Cannes e il David di Donatello. L’ambita “statuetta” toccherà nuovamente a De Sica nel 1965 con “Ieri, oggi e domani” e nel 1970 con “Il giardino dei Finzi-Contini”. La sua vita privata sarà purtroppo segnata da una insana passione per il gioco, che lo porterà a dilapidare gran parte del proprio patrimonio.
Scritto da: Ferruccio Bovio
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