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Un’analisi dettagliata dei rincari che colpiscono le tratte italiane a Natale, algoritmi delle compagnie, accuse di speculazione e iniziative locali per attenuare il peso economico sui cittadini.
Col riavvicinarsi delle festività di fine anno, torna anche a ripresentarsi l’ormai consueto aumento dei costi per viaggiare, con particolare riferimento a quelli inerenti al classico “caro voli”, che coinvolge tutte le compagnie aeree, comprese le cosiddette “low cost”. Come, suo solito, è Assoutenti una delle prime associazioni di consumatori a occuparsi di questo problema, mettendo in risalto come, per il Natale 2025, un viaggio verso la Sicilia o la Sardegna, potrà venire a costare anche più di 500 euro.
E, per alcune tratte, si arrivano a toccare costi maggiorati anche del 50% rispetto a quelli dello scorso anno: al punto che, come qualche analisi ha fatto notare, per andare da Milano a Catania conviene addirittura fare scalo a Varsavia, in Polonia…
Secondo i dati forniti da Assoutenti, per volare da Torino a Palermo (con andata il 24 dicembre e ritorno il 6 gennaio e con prenotazione oggi) si pagano 505 euro, il 49% in più rispetto allo scorso anno (se si prenotava nello stesso periodo). Per la tratta Pisa – Catania – sempre nello stesso arco di tempo – si pagano, invece, 492 euro.
Ed è ancora l’indagine di Assoutenti a rivelare numerose altre situazioni di rincari decisamente accentuati proprio nelle stesse date. Citiamo qui i casi dei voli da Bologna a Cagliari che salgono da 213 a 295 euro (con un aumento che sfiora, quindi, il 40%), mentre il Milano – Cagliari sale da 147 a 193 euro, con un costo del 31,3% in più rispetto allo scorso anno. Così come crescono pure i prezzi sulla tratta Venezia – Palermo (che da 310 arrivano a 382 euro) e sulla Verona – Catania (da 335 a 400 euro).
Le compagnie aeree giustificano questo andamento ormai ricorrente nel periodo natalizio (e che vede, appunto, le rotte verso il Sud e le Isole registrare picchi ben più alti rispetto alla media annuale), sostenendo che a definire i prezzi sono degli algoritmi, i quali fanno lievitare i costi, in maniera sempre più marcata, man mano che si avvicina il Natale.
Questo perché, secondo loro, è solamente la dinamica della domanda e dell’offerta a determinare i prezzi dei biglietti, mentre, a giudizio delle associazioni dei consumatori, è, invece, proprio il fattore festività a farli aumentare automaticamente (e speculativamente).
Tanto è vero che i rincari di cui si discute non riguardano soltanto quel particolare numero di collegamenti che diventano maggiormente frequentati durante il periodo natalizio, ma si estendono anche a un ventaglio molto più ampio di voli che pure non rientrano tra i più trafficati di quelle giornate.
Con il risultato che, per una famiglia o, comunque, per chi lavorava fuori sede, il costo di un semplice rientro a casa può tradursi in una spesa che può magari assorbire una buona parte della tredicesima mensilità, rendendo, in tal modo, necessario programmare con grande anticipo il viaggio, soppesando bene la scelta delle date di partenza al fine di poterne contenere il costo.
Stiamo, pertanto, parlando di un fenomeno che si ripresenta ogni anno, creando disagi ed incertezze, specialmente tra coloro che non dispongono di margini di flessibilità. In generale, tutte le Associazioni che tutelano i consumatori denunciano l’ennesima speculazione a danno dei cittadini.
Non è, infatti, accettabile che il trascorrere le festività di fine anno con i propri cari finisca per diventare una sorta di lusso per pochi e nemmeno che siano le singole realtà locali, attraverso lodevoli iniziative, a trovare soluzioni a problemi che sono nazionali e che si riproducono ogni anno.
E a questo proposito, valga per tutte, come esempio, quella della Regione Sicilia che ha stabilito un contributo che prevede uno sconto del 25% del prezzo del biglietto per tutti i residenti in Sicilia (per voli da e per tutti gli aeroporti italiani), con un vantaggio esteso al 50% per le categorie prioritarie (e cioè, per le persone con almeno il 67% di invalidità, gli studenti e i residenti con un Isee inferiore a 15mila euro).
Scritto da: Ferruccio Bovio
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