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Oggi, sabato 6 dicembre – san Nicola di Bari – il sole sorge a Roma alle 7,20 e tramonta alle 16,36. A Milano sorge, invece, alle 7,45 e tramonta alle 16,39.
Tra i fatti del passato avvenuti nella giornata di oggi, ricordiamo che, nel 1768, viene pubblicata, in tre volumi, la prima edizione dell’Enciclopedia Britannica, considerata per due secoli come la fonte più autorevole del sapere universale.
Esce il primo numero del Washington Post.
Un aereo militare fuori controllo precipita sull’istituto superiore Salvemini di Casalecchio di Reno (in provincia di Bologna). Dodici ragazzi di sedici anni muoiono sul colpo ed altri 4 restano gravemente feriti. Nessuno sarà mai riconosciuto colpevole della strage.
A Torino, un incendio alle acciaierie della ThyssenKrupp provoca la morte di 7 operai.
Muore, in questo giorno del 1994, Gian Maria Volontè, considerato da molti critici l’attore più completo del cinema italiano del Novecento. Nato a Milano, nel 1933, Volontè, fin da giovanissimo, mal sopporta l’eredità di un padre che, alla fine della guerra, finisce in carcere con l’accusa di aver assassinato alcuni partigiani: per questo motivo decide di lasciare la famiglia e di recarsi in Francia dove si mantiene facendo diversi lavori.
Appassionato di letteratura, nel 1954 si iscrive all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica di Roma ed il suo talento non comune lo porta ad ottenere il primo ruolo tre anni dopo, nello sceneggiato televisivo “La foresta pietrificata”. Protagonista, nel 1962, del film “Un uomo da bruciare”, Volontè raggiunge una fama internazionale, prendendo parte ai due spaghetti western di Sergio Leone, “Per un pugno di dollari” e “Per qualche dollaro in più”.
Convinto che il cinema debba anche essere impegno civile, dopo lo strepitoso successo di “A ciascuno il suo” (che gli vale il primo Nastro d’Argento come “miglior attore protagonista” nel 1967), inizia a dedicarsi esclusivamente alle pellicole di denuncia di Elio Petri e di Francesco Rosi che lo vorranno, quale protagonista, in film come “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”(con cui vince il David di Donatello nel 1970), “Uomini contro”, “La classe operaia va in paradiso” e “Il caso Mattei”. Premiato ai festival di Cannes e Berlino, nel 1991, Gian Maria Volontè otterrà anche il Leone d’Oro alla carriera a Venezia.
Scritto da: Ferruccio Bovio
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