Economia

La Commissione Europea sospende il divieto alla vendita delle caldaie a gas, previsto per il 2029

today4 Dicembre, 2025

Sfondo

Niente più stop alle caldaie a gas a partire dal 2029. La Commissione europea ha, infatti, eliminato il divieto di commercializzare quel tipo di caldaie, precedentemente fissato, appunto, per il 2029. Una scelta che, fino a non molto tempo fa, pareva quasi impossibile, ma che ora è stata, invece, smentita dalla decisione di mantenere in vita questa tipologia di impianti, che le famiglie e le imprese del Vecchio Continente pensavano fossero oramai destinati all’estinzione.

Di conseguenza, adesso, chi ha la necessità di sostituire l’impianto, non sarà più costretto a velocizzare i tempi, ma potrà, invece, continuare ad orientarsi verso l’acquisto di una tradizionale caldaia a gas, senza correre il rischio di dover poi fare i conti con una normativa green troppo rigida.

Una decisione che non rallenta la transizione energetica

La decisione della Commissione va, indubbiamente, incontro soprattutto alle esigenze di quanti dispongono ancora di un impianto a gas funzionante e non obsoleto. Tuttavia, sarebbe sbagliato interpretare la frenata di Bruxelles su questo problema come una sorta di rinuncia alla transizione energetica, dal momento che la Direttiva europea sulle prestazioni energetiche degli edifici non deflette affatto da quella ormai consolidata linea di politica energetica, che prevede l’eliminazione progressiva dei sistemi alimentati da combustibili fossili.

Niente più stop alle caldaie a gas: non una marcia indietro

Più che altro, si tratta, invece, di una presa d’atto da parte della Commissione, la quale riconosce (finalmente) il dato che la trasformazione del riscaldamento domestico necessita di realismo e di buon senso: specialmente alla luce dei costi e delle difficoltà tecniche che molte abitazioni incontrerebbero nell’adozione di pompe di calore o di altre soluzioni totalmente elettriche. Il nuovo orientamento della UE assomiglia, quindi, molto più ad una pausa di riflessione, che ad una marcia indietro. Anche se, a questo proposito, c’è sicuramente da aspettarsi l’arrivo di molte critiche da parte dei più svariati ambienti politici e scientifici ambientalisti.

Conferma dei limiti agli incentivi pubblici

Restano, comunque, confermati i vincoli sugli incentivi pubblici, visto che l’installazione di nuove caldaie autonome a gas non sarà più agevolata finanziariamente, a differenza di quanto avveniva in passato. E questo fatto serve, senz’altro, a ribadire che l’indirizzo generale della politica energetica europea non intende affatto cambiare.

La sospensione del divieto al 2029, crea, dunque, un imprevisto scenario nel quale, per i cittadini europei, diventerà molto più agevole compiere le proprie scelte, senza essere condizionati dalla spada di Damocle dell’urgenza. Pertanto, chi è in possesso di una caldaia recente potrà serenamente rinviare il momento della sua sostituzione e del relativo investimento.

Al tempo stesso però, chi dispone di un impianto superato e scarsamente efficiente avrà così modo per riflettere, con più calma, sulle diverse tecnologie oggi disponibili, nella consapevolezza del fatto che, sul terreno delle emissioni, il futuro è destinato a divenire sempre più esigente.

Persistenti incertezze normative

Certo, a questo punto, a rimanere sul tavolo permangono non poche incertezze normative e tecniche, dal momento che il nuovo provvedimento della Commissione dovrà affrontare consultazioni e possibili modifiche. Ad esempio, alcuni prodotti oggi pienamente in regola potrebbero non esserlo più tra qualche anno: e proprio per questo motivo, la scelta di un nuovo impianto a gas non potrà più, comunque, essere fatta tenendo conto solamente del suo costo immediato, ma dovrà pure, al contrario, prendere in considerazione anche le prospettive energetiche future.

Un percorso che continua, ma più gradualmente

In conclusione, come si è detto, la decisione di Bruxelles non interrompe il percorso verso un riscaldamento domestico maggiormente sostenibile, ma si limita a rallentarlo, rendendolo graduale e, dunque, meno preoccupante. Per le famiglie e per le imprese, ciò significherà, essenzialmente, potersi muovere in un contesto più agevole, sia pure nella certezza che, per la UE, il pieno efficientamento degli edifici rimane la destinazione finale. Il mercato continuerà, quindi, a proporre caldaie a gas, ma, contestualmente, dovrà pure incrementare la crescita di soluzioni elettriche e ibride che siano sempre più capaci di determinare una significativa riduzione delle emissioni.

Scritto da: Ferruccio Bovio

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