Economia

Saldi estivi 2025: oltre 700 milioni di euro spesi dagli italiani

today30 Giugno 2025

Sfondo

Con un’indagine IPSOS sui saldi estivi 2025 e sulle promozioni irregolari, Fismo Confesercenti denuncia un «assalto agli affari».

Vendite promozionali, pre-saldi, sconti web e offerte via social: così il mercato annuncia, di fatto, l’avvio della stagione dei saldi estivi 2025, aggirando, di fatto, la data ufficiale fissata dalle normative.

A sottolineare la tendenza è un’indagine, pubblicata da Fismo Confesercenti e condotta da IPSOS, sul fenomeno dei “pre – saldi”.

Si tratta – scrive la Federazione Italiana Settore Moda di Confesercenti – di un vero e proprio “assalto agli affari”, che anticipa circa 700 milioni di euro di acquisti prima della data di avvio ufficiale delle vendite di fine stagione.

Un assalto che è decisamente esteso: infatti, a una settimana dall’inizio dei saldi – al via il 5 luglio in tutta Italia – oltre 6,5 milioni di consumatori hanno già approfittato delle offerte, spendendo in media circa più di 100 euro a testa.

Campagne promozionali: oltre la metà degli italiani ha ricevuto offerte

D’altra parte, le campagne promozionali sono molto diffuse per i saldi estivi 2025, tanto è vero che oltre la metà degli italiani (52%) ha già ricevuto offerte, anche se solo una parte – e cioè, il 18% del totale – ha già effettivamente acquistato. Il 34% ha ricevuto, offerte ma ha scelto di non acquistare, mentre il 45% dichiara di non aver ricevuto alcuna proposta e un 3% non ricorda.

Le offerte anticipate sono dirette soprattutto alle fasce più giovani: e non caso, il 22% dei consumatori tra i 18 e i 34 anni ha approfittato dei pre-saldi, contro il 17% nella fascia 35–65 anni. Le donne (20%) risultano leggermente più propense all’acquisto rispetto agli uomini (17%). Invece, dal punto di vista territoriale, la tendenza all’acquisto in pre-saldo è piuttosto omogenea: 19% al Nord e al Sud, 17% al Centro.

Strategie commerciali e limiti normativi

“Negli ultimi anni – commenta Benny Campobasso presidente di Fismo Confesercenti – le strategie commerciali per anticipare la concorrenza si sono moltiplicate e oggi il quadro normativo si scontra con una realtà che spesso sfugge ai controlli: un mercato parallelo di sconti e offerte, che si muove con settimane di anticipo, online e offline”.

Occorre, pertanto distinguere – sempre secondo Campobasso – fra la prassi – per altro legittima – dei pre-saldi su invito (che è praticata da molti negozi specializzati che propongono offerte personalizzate alla clientela più affezionata) e la questione degli “sconti anticipati diffusi pubblicamente, in piena violazione delle norme regionali: ben quindici regioni infatti – a cui si aggiunge la provincia autonoma di Bolzano – prevedono divieti all’effettuazione di vendite promozionali nei periodi precedenti i saldi”.

Saldi estivi 2025: il Far West delle promozioni

Però, soprattutto il web e i social network, risultano essere un vero e proprio “far west promozionale”, in cui “le offerte spuntano in ogni momento, senza controlli né tutele e spesso senza indicazione chiara del prezzo iniziale. Un’area grigia che vale centinaia di milioni di euro, in cui la trasparenza è un’eccezione più che una regola”. Pertanto – conclude il presidente della Fismo – “i confini tra saldi regolati e promozioni libere sono sempre più sfumati”. Si rende, quindi, necessario un attento intervento normativo e di vigilanza, anche sul canale digitale, “per garantire condizioni eque e trasparenti per tutti, imprese e consumatori”.

La crescente diffusione delle offerte anticipate rende indispensabile un’azione comune di tutti gli attori coinvolti: consumatori, esercenti e autorità locali. I cittadini devono essere informati sui periodi ufficiali dei saldi estivi e imparare a riconoscere pratiche promozionali trasparenti, mentre i commercianti seri possono adottare codici di condotta volontari per distinguersi e rafforzare la fiducia. Parallelamente, le associazioni di categoria e gli enti di controllo dovrebbero intensificare campagne di formazione e segnalazione, favorendo canali accessibili e procedimenti più rapidi. In questo modo sarebbe possibile ricondurre le attività promozionali all’interno di regole certe, garantendo un mercato onesto e sostenibile per imprese e consumatori.

Scritto da: Ferruccio Bovio

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