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11 giugno
Oggi, mercoledì 11 giugno – san Barnaba – il sole sorge a Roma alle 5,31 e tramonta alle 20,43. A Milano sorge, invece, alle 5,33 e tramonta alle 21,11.
Tra i fatti del passato avvenuti nella giornata di oggi, ricordiamo che, nel 1289, tra Guelfi e Ghibellini, si combatte la battaglia di Campaldino cui prendono parte anche Dante Alighieri e Cecco Angiolieri.
Luigi XVI viene incoronato re di Francia.
Il papa Pio X pubblica la Lettera enciclica “Il Fermo Proposito”, che sancisce la nascita dell’Azione Cattolica Italiana.
L’aviazione britannica bombarda pesantemente Genova e Torino.
Alla 24 Ore di Le Mans, avviene il più grave incidente nella storia dell’automobilismo: il bilancio sarà di 84 morti e 120 feriti.
Il governatore dell’Alabama, George Wallace, cerca di impedire l’entrata di due studenti di colore nell’Auditorium dell’Università.
Esce nelle sale cinematografiche il film E.T. l’extra-terrestre di Steven Spielberg.
Il Congresso degli Stati Uniti, con la risoluzione 269, riconosce ufficialmente il fiorentino Antonio Meucci come primo inventore del telefono (al posto di Alexander Graham Bell).
Il parlamento norvegese approva a larga maggioranza una legge che rende legale il matrimonio fra persone dello stesso sesso.
Muore a Los Angeles, in questo giorno del 1979, l’attore americano John Wayne. Soprannominato “The Duke” e nato a Winterset (nell’Iowa) il 26 maggio del 1907, Wayne viene ricordato non solo come uno dei più popolari interpreti nella storia del cinema, ma anche come un simbolo della cultura popolare statunitense. Noto soprattutto per i suoi ruoli nei film western, durante la sua carriera ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra i quali un premio Oscar e tre Golden Globe. Il suo successo è, in larga misura, dovuto alle pellicole nate dalla sua collaborazione con il regista John Ford, come Ombre Rosse” (1939), Sentieri selvaggi (1956), Soldati a cavallo (1959), L’uomo che uccise Liberty Valance e La conquista del West (1962). In generale, la sua immagine resterà per sempre accostata al ruolo dell’eroe senza macchia e senza paura, rude ma generoso.
Scritto da: Ferruccio Bovio
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