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today1 Luglio 2025
Grazie a una nuova piattaforma digitale e all’introduzione di poteri sostitutivi, il Ministero della Salute punta a ridurre le liste d’attesa negli ospedali italiani.
Nel corso di un’intervista concessa a un quotidiano romano, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha preannunciato che, a partire dal prossimo settembre, anche lo Stato sarà in grado di intervenire sul problema delle liste di attesa negli ospedali italiani, potendo agire “quando sarà necessario, con i poteri sostitutivi per affrontare le criticità legate alle liste d’attesa”.
D’ora innanzi, infatti, disporrà finalmente di uno strumento efficace per contribuire alla soluzione del problema: e questo strumento è costituito da una piattaforma trasparente sui dati – forniti da tutte le Regioni – che “rispecchiano puntualmente la situazione Asl per Asl e prestazione per prestazione”.
Non si tratta – ha precisato il ministro – di voler dare dei voti in pagella alle regioni, ma piuttosto della possibilità di poter finalmente agire, partendo da dei dati oggettivi.
Pur essendo pienamente consapevole del fatto che tuttora sussistono delle situazioni di grandi difficoltà e con ritardi inaccettabili nell’erogazione delle prestazioni necessarie, Schillaci è, comunque, convinto del fatto che, potendo disporre finalmente di elementi di valutazione che fino ad oggi erano purtroppo mancati, notevoli prospettive di miglioramento diventino realmente a portata di mano.
Il quadro generale di cui dispone adesso il ministero della Salute è alquanto frammentato, ma in alcune regioni già si notano dei progressi – dovuti all’introduzione della nuova normativa – che inducono a sperare di avere intrapreso la strada giusta. Anche se, per il momento, sono già riscontrabili online solo i dati delle attese generali e non ancora suddivisi per regione, visto che – spiega il ministro – siamo in presenza di un processo graduale, che porterà, comunque, senz’altro alla diffusione di tutti i dati “in modo trasparente”.
Inoltre, è significativo notare come le prime regioni che hanno applicato la normativa in anticipo abbiano registrato una riduzione delle liste d’attesa e un miglioramento nella qualità delle prestazioni offerte: questi risultati iniziali confermano che la riorganizzazione, pur procedendo per tappe, sta già producendo effetti tangibili e incoraggianti.
Inoltre, entro giugno 2026, in applicazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, dovranno diventare operative le Case di comunità anche con la partecipazione dei medici di famiglia ed il processo di apertura di queste strutture sta andando gradualmente avanti. E a questo proposito, Schillaci si dichiara certo del fatto che saranno pronte entro giugno del prossimo anno.
A oggi sono già stati avviati circa 538 cantieri su 1.350 previsti, e si stanno potenziando le dotazioni di personale con finanziamenti dedicati, grazie anche a un confronto serrato con le Regioni per rendere il modello sostenibile e attrattivo
Una delle cause delle liste di attesa è l’eccesso di prescrizioni di visite mediche e di esami non necessari: spesso, infatti, i medici prescrivono ai pazienti prestazioni non indispensabili e questa pratica contribuisce, inevitabilmente, ad ingolfare il sistema. Tuttavia, il ministro ha preferito non inserire direttamente, nel Decreto sulle liste di attesa, delle norme sull’inappropriatezza, volendo evitare che passasse il messaggio che si tagliano le prestazioni per i cittadini e che, di conseguenza, si puntasse a negare visite mediche ed esami.
Ciò nonostante – ha concluso Schillaci – se il tema che constatiamo è quello di un incremento evidente delle prescrizioni, allora “noi dobbiamo assicurarci che ogni cittadino abbia accesso agli esami e alle visite di cui ha realmente bisogno e che lo abbia nei tempi giusti”. L’intervento dello Stato attraverso l’introduzione di poteri sostitutivi e una piattaforma dati trasparente costituisce un passo significativo per affrontare il problema delle liste attesa negli ospedali italiani. La disponibilità di dati oggettivi permetterà di individuare le criticità a livello regionale e locale, facilitando interventi mirati e tempestivi.
Scritto da: Ferruccio Bovio
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