Economia

Accordo UE‑USA a Turnberry: 15 % dazio, investimenti da 600 mld e sospensione contromisure

today31 Luglio 2025

Sfondo

Von der Leyen e Trump siglano l’accordo UE-USA il 27 luglio 2025 in Scozia: arancione unico del 15 %, impegni energetici e finanziari, ma nessun vincolo giuridico automatico.

L’accordo UE-USA tra l’Unione europea e gli Stati Uniti, siglato al Golf Club di Tumberry (in Scozia) da Ursula von der Leyen e Donald Trump, rappresenta certamente un rilevante passo politico per scongiurare l’ipotesi di una escalation tariffaria, anche se – come ben precisato da fonti della Commissione europea – non è ancora giuridicamente vincolante.

Status giuridico e limiti della firma

E non lo è per il semplice fatto che la von der Leyen non è abilitata ad assumere obblighi legali immediati a nome dell’Ue, poiché prima è necessario che avvenga un passaggio a livello di Consiglio europeo. Le parti hanno, infatti, concordato una dichiarazione congiunta che stabilisce i criteri sui quali si fonda l’intesa raggiunta, senza per altro poter contare su un valore legale.

Il significato politico accordo UE-USA

Come hanno chiarito alcuni funzionari di Bruxelles, quanto sottoscritto domenica 27 luglio dalla presidente della Commissione, non è propriamente un trattato internazionale, anche se è il prodotto di un’intesa politica e sarà, comunque, lo strumento idoneo per tracciare il percorso della fase successiva.

Come potrebbe diventare vincolante

Pertanto, per diventare giuridicamente vincolante, l’accordo in questione andrà formalizzato attraverso uno strumento legale che potrà consistere o in regolamenti o decisioni esecutive della Commissione (che, comunque, al Consiglio richiedono una maggioranza qualificata), oppure in un accordo internazionale bilaterale tra Bruxelles e Washington, che, tuttavia, comporterebbe un iter più complesso: e cioè, l’approvazione a maggioranza qualificata da parte degli Stati membri, il via libera del Parlamento europeo e la ratifica da parte di alcuni Stati (nel caso in cui questa sia prevista dalla loro Costituzione).

Priorizzazione delle misure politiche immediate

Di conseguenza, in questa fase – spiega la Commissione Ue – la priorità è quella di attuare, al più presto possibile, quanto è stato concordato sul piano politico, a partire dall’applicazione (dal 1 agosto) del nuovo dazio unico al 15 % da parte statunitense e dalla sospensione delle contromisure europee.

Tavoli tecnici per dettagli settoriali

Nel frattempo, si dovranno aprire dei tavoli tecnici per meglio precisare i dettagli del sistema di quote tariffarie per acciaio e alluminio, per negoziare alcune esenzioni settoriali e per redigere eventuali strumenti normativi comunitari atti a ridurre i dazi su specifici prodotti Usa (come macchinari, prodotti ittici e agricoli non sensibili).

Tempistica e disparità nell’entrata in vigore

Fino a quel momento, come ben specificato dalla Commissione, la riduzione dei dazi da parte europea non entrerà in vigore. Al contrario, gli Stati Uniti applicheranno, fin da subito, la tariffa unica del 15 % per la maggior parte dei beni europei importati, riducendo le percentuali, rispetto ai precedenti livelli del 25‑50 %.

Impegni su energia e investimenti non vincolanti

Infine, anche gli impegni che si riferiscono ad energia e investimenti (750 miliardi di dollari in acquisti energetici Ue dagli Usa in tre anni e 600 miliardi di investimenti europei negli Stati Uniti) non hanno valore legale. Si tratta, pertanto, anche in questo caso, di significative intenzioni politiche che però, non comportano obblighi giuridici.

Accordo UE-USA a Turnberry: dazio al 15% e investimenti da 1.350 miliardi di dollari

L’accordo di Turnberry riduce l’imminente dazio minacciato del 30 % al 15 % su gran parte delle merci esportate dall’Ue verso gli Stati Uniti, in cambio di impegni energetici e di investimento per 750 mld e 600 mld di dollari, rispettivamente . Tuttavia, resta politico e non vincolante, senza obblighi legali finché non sarà formalizzato via regolamenti europei o accordi internazionali. L’intesa è vista da molti analisti come sbilanciata a favore degli Usa, frenando l’autonomia commerciale europea. Nei prossimi giorni si definiscono dettagli su prodotti esenti, tecnologie e normative da negoziare.

Scritto da: Ferruccio Bovio

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