Economia

Acqua cara: costi in aumento e sprechi ancora troppo alti

today11 Novembre, 2025

Sfondo

Un’analisi del Consumers Forum rivela come, nonostante la riduzione dei consumi domestici, le tariffe idriche e l’acquisto di acqua minerale continuino a crescere, mentre perdite e sprechi restano un problema irrisolto.

A seguito del Convegno su “Sostenibilità, efficienza ed equità nei servizi idrici” che si è tenuto a Rimini, nell’ambito della manifestazione “Ecomondo”, il Consumers Forum (Ente indipendente di cui fanno parte Associazioni di consumatori, imprese industriali e di servizi ed altre Associazioni di categoria) ha pubblicato un’analisi da cui emerge come, nel nostro Paese, la spesa per la voce acqua – sia essa minerale o di rubinetto – risulti in netto aumento negli ultimi anni: questo, sebbene i consumi domestici – pur rimanendo ancora piuttosto alti – si siano ridotti. Permangono, inoltre, elevati pure gli sprechi che si registrano soprattutto lungo la rete di distribuzione.

L’aumento della spesa per il servizio idrico

La spesa media annuale per il servizio idrico nel 2024 ammonta, in Italia, a 384 euro, riferiti ad un’utenza di tre persone con un consumo di 150 metri cubi. E la crescita del costo – stando ai dati forniti da ARERA – fa segnare, negli ultimi 10 anni, un incremento del 40%. Nello stesso periodo, gli investimenti effettuati da gestori idrici sono saliti da 3,1 miliardi (pari a 51 euro annui ad abitante), agli 8 miliardi di euro del 2024, arrivando in termini di valore pro capite a 80 euro e facendo registrare una crescita del 7%, in perfetto allineamento con quella delle tariffe in bollette.

I consumi di acqua potabile e minerale

Per quanto concerne poi i consumi di acqua potabile, possiamo dire che sono calati da una media di 241 litri al giorno per abitante del 2012, ai circa 215 litri del 2024, con una riduzione del 10,8%. Tuttavia, nello stesso periodo preso in considerazione, è aumentato il nostro consumo di acqua minerale: tanto è vero che, dagli 11.370 milioni di litri del 2012 (corrispondenti a circa 190 litri pro capite all’anno), si è passati ai 15.150 milioni di litri del 2024 (pari a 257 litri pro-capite), per un incremento che si attesta al +35 per cento.

Il confronto dei costi tra acqua di rubinetto e acqua minerale

Se poi andiamo ad analizzare più in dettaglio il costo oggi sostenuto dai consumatori per la voce “acqua”, allora scopriamo che quella del rubinetto continua ad essere decisamente più conveniente di quella imbottigliata, visto che il costo medio di un litro di acqua potabile si colloca oggi a 0,00256 euro, mentre il prezzo di un litro di acqua minerale è mediamente pari a 0,26 euro. Ciò significa che un litro di acqua minerale arriva persino a costare il 10.056% in più rispetto all’acqua che abbiamo a disposizione nelle nostre case.

Sprechi domestici e perdite nella rete

Sul fronte dello spreco, invece, l’analisi di Consumers Forum segnala che se, da un lato, è vero che oggi le perdite idriche da attribuire alle dispersioni della rete riguardano il 42% di tutta l’acqua che viene distribuita, dall’altro è però altrettanto vero che, in un appartamento, si arrivano a sprecare fino a 20mila litri annui a causa di un utilizzo non pienamente responsabile di una risorsa che, purtroppo, non è affatto inesauribile.

Ad esempio, l’indagine in questione spiega come sia sufficiente ignorare un rubinetto che gocciola per arrivare a perdere fino a 5 litri di acqua al giorno, mentre l’uso della vasca da bagno comporta un consumo fino a 160 litri di acqua, rispetto ai 40 litri della doccia.
Ed altre operazioni quotidiane, come il lavaggio delle mani o dei denti, possono dare luogo a sprechi che vanno dai 6 ai 30 litri, mentre gli sciacquoni senza doppio tasto causano sprechi che, talvolta, arrivano, fino ai cento litri giornalieri.

Frammentazione del servizio idrico

Infine, come chiarisce Consumers Forum, “la frammentazione che si registra nel servizio indico in Italia – con oltre 2mila società che forniscono acqua alle famiglie – non aiuta certamente a superare il problema delle perdite di rete”, per quanto si sia fatto parecchio, negli ultimi anni, sia sul piano degli investimenti, che su quello del miglioramento della qualità delle nostre acque.

Scritto da: Ferruccio Bovio

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