Economia

Addio agli scontrini cartacei: la roadmap verso il digitale

today24 Giugno 2025 3

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Un graduale addio agli scontrini cartacei grazie alla rivoluzione digitale in vista di una maggiore efficienza sostenibilità e praticità per imprese e consumatori.

In Italia, il Parlamento italiano sta lavorando all’eliminazione graduale degli scontrini cartacei, ponendosi come obbiettivo una transizione digitale che contempli, al tempo stesso, innovazione e sostenibilità ambientale.

La Commissione Finanze della Camera ha, infatti, approvato una risoluzione presentata da Fratelli d’Italia – primo firmatario il deputato Saverio Congedo – che impegna il Governo a fissare un percorso normativo tale da sostituire progressivamente la stampa su carta termica con documenti commerciali digitali.

La digitalizzazione degli scontrini non si limita a ridurre la massa di rifiuti e la pressione sulle risorse naturali, ma abbatte anche i costi logistici e di smaltimento legati alla gestione dei documenti cartacei.

Le imprese, infatti, non dovranno più stoccare rotoli di carta né sostenere spese di raccolta e conferimento dei rifiuti indifferenziati, mentre i consumatori potranno archiviare ed esibire le proprie ricevute in formato digitale con maggiore semplicità.

Verso l’eliminazione degli scontrini cartacei

Il piano, naturalmente, prevede un iter a tappe, studiato per evitare impatti eccessivi sulle piccole attività. Si comincerà dal 1° gennaio 2027 con le imprese della GDO (la grande distribuzione organizzata), per poi proseguire, dal 1° gennaio 2028, con i soggetti che superano una determinata soglia di fatturato. La terza e ultima fase scatterà, invece, il 1° gennaio 2029 e coinvolgerà tutti gli altri esercenti.

Resterà comunque garantita al consumatore la possibilità di richiedere la stampa del documento commerciale, mentre l’obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate – che, come è noto, è già in funzione – non subirà alcuna modifica modifiche. Basterà, inoltre, che l’acquirente fornisca il proprio numero di telefono (o il proprio indirizzo e – mail) perché gli sia consentito di ricevere una prova d’acquisto con valore fiscale utilizzabile sia per eventuali resi, che per fruire delle detrazioni alle quali si ha diritto.

La motivazione ambientale

Ma qual’ è la vera “ratio” che presiede a questa proposta? Ebbene, alla base di questa idea innovativa ci sono motivazioni inerenti la tutela ambientale: ogni giorno, infatti, milioni di scontrini vengono stampati su carta termica non riciclabile, per poi finire direttamente tra i rifiuti. Pertanto, i parlamentari promotori dell’iniziativa legislativa spiegano di voler “incentivare l’adozione di sistemi digitali per generare e trasmettere lo scontrino all’acquirente, riducendo, in tal modo, l’impatto ambientale senza intaccare gli obblighi fiscali”.

Oltre all’impatto diretto sui rifiuti, in Italia ogni anno vengono emessi circa 30 miliardi di scontrini cartacei, equivalenti a un consumo di 360 milioni di metri quadri di carta non riciclabile: per produrla servono oltre 33 000 alberi, con un impiego di 58 milioni di metri cubi d’acqua e la generazione di 40 000–60 000 tonnellate di CO₂ all’anno. A ciò si aggiunge il problema delle sostanze chimiche presenti nella carta termica: fino al gennaio 2020, tali prodotti potevano contenere bisfenolo A (BPA), un interferente endocrino oggi vietato nell’UE per questo impiego.

I precedenti normativi e l’esempio estero

Per la verità, la legge di bilancio 2024 (n. 207/2024) aveva già posto le premesse, introducendo una misura preparatoria: quella per cui, a partire dal 1° gennaio 2026, sarà obbligatorio il collegamento tra POS e registratori telematici, in maniera tale da riuscire ad inviare all’Agenzia delle Entrate i dati aggregati dei pagamenti elettronici giornalieri. Fatto, questo, che già di per sé costituisce un passo in avanti verso un sistema più integrato e moderno.

E non a caso, stiamo parlando di una prospettiva che si ispira a quanto già accade all’estero, dove – in diversi Paesi – la stampa dello scontrino è diventata facoltativa, proprio grazie alla trasmissione telematica. In Italia, comunque, alcune catene della grande distribuzione hanno già adottato soluzioni per la dematerializzazione del documento commerciale: tuttavia, la cosiddetta “prova d’acquisto”, eventualmente richiesta per resi e garanzie, sarà pur sempre garantita in formato digitale.

 

Scritto da: Ferruccio Bovio

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