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today1 Ottobre, 2025
Analisi CNEL dei dati del secondo trimestre 2025 con focus sull’occupazione totale, le dinamiche per fasce d’età e genere, il ruolo degli over 50 e le differenze territoriali tra Nord, Centro e Mezzogiorno.
E’ stato appena pubblicato il terzo Bollettino CNEL sul mercato del lavoro: l’indagine che si concentra sui dati del secondo trimestre 2025 e che, in questa edizione, ha focalizzato la sua attenzione soprattutto sulla condizione occupazionale delle persone di età compresa tra i 50 e i 64 anni.
In generale, nel periodo preso in considerazione, l’occupazione, nel nostro Paese, ha continuato a crescere, sebbene in modo meno marcato rispetto ai trimestri precedenti: comunque, gli occupati tra i 15 e i 64 anni hanno raggiunto i 24,2 milioni, con un aumento di 226 mila unità rispetto all’anno scorso.
Ed anche il tasso di occupazione è salito al 62,7%, sostenuto soprattutto dalla crescita tra le donne italiane e tra gli uomini stranieri. Il tasso di disoccupazione si è attestato, invece, al 6,6%, in lieve calo rispetto allo stesso periodo dell’anno 2024.
Nel complesso, tutte le aree del Paese hanno fatto registrare segnali positivi, ma è nel Mezzogiorno che si è riscontrato l’incremento più rilevante: qui, infatti, il tasso di occupazione ha superato il 50% e la diminuzione del tasso di inattività ha fatto segnare una contrazione particolarmente netta (-0,9 punti percentuali). Tuttavia, non va dimenticato che si tratta pur sempre di dati che riflettono un mercato del lavoro ancora strutturalmente più debole rispetto a quello del Centro e del Nord.
L’occupazione cresce in misura maggiore tra i lavoratori indipendenti (+3%), mentre tra i dipendenti l’aumento riguarda quasi esclusivamente i contratti a tempo indeterminato. I contratti a termine, al contrario, registrano un calo per entrambi i generi.
Purtroppo, a rappresentare le categorie più fragili del mercato del lavoro sono i giovani tra i 15 ed i 24 anni, il cui tasso di occupazione si è ridotto rispetto al 2024 (-1,7 punti) ed il cui tasso di disoccupazione è, invece, parallelamente salito al 21,5% (+1,3 punti).
Al contrario, la situazione appare più stabile per i lavoratori tra i 35 e i 49 anni, mentre gli over 50 si confermano il vero motore del mercato del lavoro, registrando una crescita nel tasso di occupazione che raggiunge il 66,5% (con un incremento di 2 punti percentuali rispetto al secondo trimestre del 2024). Non a caso, i lavoratori compresi nella fascia di età che va dai 50 ai 64 anni rappresentano oramai circa il 40% degli occupati: al punto che, nel secondo trimestre 2025, hanno raggiunto i 9,2 milioni, diventando così il gruppo più numeroso nel mercato del lavoro.
Estendendo il suo campo di osservazione agli ultimi vent’anni, il Bollettino del CNEL ha verificato anche come il tasso di occupazione degli over 50 sia cresciuto in maniera costante, passando dal 42% del 2004 al 66,5% attuale, un progresso, quindi, di oltre 24 punti percentuali. Inoltre, per questa classe di lavoratori, si è ridotto anche il divario di genere, con gli uomini che hanno un tasso di occupazione del 77,0%, mentre le donne sono salite al 56,3%, con un incremento di oltre nove punti negli ultimi dieci anni.
La maggior parte degli over 50 è assunta con contratti a tempo indeterminato, specialmente nei servizi pubblici e sociali (pubblica amministrazione, istruzione, sanità), dove si riscontra anche una forte presenza femminile. I contratti a termine sono, invece, poco diffusi e concentrati soprattutto nel terziario, a conferma che in questa fascia di età prevale la stabilità occupazionale.
A livello territoriale, gli occupati over 50 risultano più presenti al Nord, dove costituiscono oltre la metà dei dipendenti e circa la metà degli autonomi. A seguire vengono poi Mezzogiorno e Centro. Quanto poi alla posizione professionale, circa tre quarti sono lavoratori dipendenti (7,1 milioni), mentre gli indipendenti rappresentano poco meno di un quarto (2,1 milioni).
Scritto da: Ferruccio Bovio
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