Economia

Outlook Agricolo 2025/2034 OCSE‑FAO: +14 % produzione agricola e ittica, +6 % emissioni GH

today17 Luglio 2025

Sfondo

Previsioni Outlook Agricolo OCSE‑FAO su crescita produzione globale, aumento consumi di carne e pesce, rischi per piccoli agricoltori e ruolo cruciale del commercio internazionale.

Secondo l’Outlook Agricolo 2025/2034, appena pubblicato dall’OCSE e dalla FAO, nel prossimo decennio, la produzione agricola e ittica mondiale è destinata a crescere del 14%, grazie soprattutto al contributo proveniente dai Paesi a reddito medio ed ai progressi tecnologici che porteranno ad aumentare le produttività.

Crescita dei consumi alimentari

L’Outlook delinea, pertanto, una situazione nella quale, da un lato, lo sviluppo economico dei Paesi emergenti comporterà l’aumento dei consumi di carne, pesce, latticini ed altri prodotti animali (con un incremento medio del 6% delle calorie pro capite, fornite da questi alimenti entro il 2034), mentre dall’altro, nei Paesi a reddito più basso, il consumo di cibi ricchi di nutrienti rimarrà ridotto in modo preoccupante, attestandosi a circa 143 calorie pro capite al giorno, che rappresentano meno della metà delle 300 solitamente raccomandate nelle indicazioni dietetiche della FAO.

Impatto ambientale ed emissioni

Lo studio in questione, segnala pure che, nonostante i costanti progressi previsti in quanto a produttività, la crescita dimensionale delle mandrie e delle superfici coltivate sarà, purtroppo, anche causa di un aumento del 6% delle emissioni di gas serra entro il 2034. Tuttavia, l’Outlook Agricolo OCSE / FAO contiene anche informazioni più incoraggianti, come quella in base alla quale, con uno uno sviluppo del 15% della produttività diventerebbe possibile eliminare la denutrizione a livello globale.

Tecniche agricole avanzate e commercio internazionale

Tra le nuove tecniche di lavoro che potrebbero agevolare questo tipo di evoluzione, spiccano l’agricoltura di precisione, la gestione avanzata di nutrienti e acqua, il miglioramento dei mangimi ed alcune pratiche a basso costo come l’intercropping (un metodo agricolo che consiste nel coltivare due o più specie diverse sullo stesso terreno nello stesso periodo di tempo).

Sul fronte commerciale, il rapporto prevede che il 22% delle calorie globali continuerà a essere scambiato tra i vari Paesi, confermando, in tal modo, l’essenzialità del ruolo del commercio internazionale per determinare l’equilibrio alimentare mondiale. Se ne deduce, pertanto, in maniera abbastanza chiara, come la cooperazione multilaterale ed un sistema commerciale agricolo basato su regole condivise risulteranno, nei prossimi 10 anni, elementi fondamentali per garantire sicurezza alimentare, stabilità dei prezzi e flessibilità di fronte ai rischi di interruzione delle forniture.

Prezzi reali delle materie prime e le differenze regionali

Invece, sul versante dei prezzi, OCSE e FAO, leggono, nel medio termine, una tendenza al calo dei valori reali delle materie prime quale conseguenza degli incrementi di produttività. E stiamo parlando di una prospettiva in linea di massima del tutto positiva, ma che potrà, comunque, creare serie difficoltà ai piccoli agricoltori, molti dei quali si vedranno, infatti, costretti ad innovare per cercare di rimanere competitivi.

Infine, l’Outlook Agricolo evidenzia pure i problemi specifici che riguarderanno alcune aree del Pianeta, come l’Africa e l’Asia meridionale, nelle quali l’accesso alle tecniche più innovative resta ancora assai limitato. Di conseguenza, in mancanza di interventi specifici, l’espansione agricola in questi Continenti rischia di alimentare ulteriormente le emissioni, sia pure in un quadro complessivo di miglioramento della disponibilità alimentare.

Outlook Agricolo 2025–2034: +14 % produzione, +6 % emissioni GHG

L’Outlook Agricolo 2025–2034 conferma che l’innovazione e la cooperazione multilaterale sono leve indispensabili per affrontare le sfide globali. Con un aumento previsto del 14% nella produzione e solo un +6% nelle emissioni – decrescenti in termini di intensità – il rapporto evidenzia che investimenti mirati nella produttività (+15%) e tecnologie pulite potrebbero invertire la tendenza al rialzo delle emissioni, arrivando a una riduzione del 7% entro il 2034. Tuttavia, senza un sostegno concreto a piccoli agricoltori e regioni vulnerabili come Africa e Asia meridionale, permangono rischi significativi in termini di disuguaglianze nutrizionali e ambientali, aggravando povertà, insecur­ezza, instabilità e ingiustizie diffuse.

Scritto da: Ferruccio Bovio

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