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La ricchezza delle famiglie italiane tocca i 6.030 miliardi nel 2024, guidata da investimenti in titoli di Stato e obbligazioni.
Da uno studio pubblicato recentemente dall’Ufficio Analisi e Ricerche della FABI (Federazione Autonoma Bancari Italiani), emerge chiaramente che le famiglie italiane tendono a ridurre la liquidità disponibile nei conti correnti ordinari e tornano a investire con convinzione, specialmente in titoli di Stato e obbligazioni.
La ricchezza delle famiglie ha raggiunto, nel 2024, il nuovo tetto dei 6.030 miliardi, in aumento netto di 250 miliardi rispetto all’anno precedente: e si tratta effettivamente di una cifra record davvero assoluta.
Spiega l’analisi dettagliata del Sindacato dei bancari che, lo scorso anno, si è verificato anche una sorta di cambiamento strutturale per quanto riguarda l’approccio complessivo al risparmio familiare.
Non più solamente orientato verso investimenti di sicurezza facilmente disponibili, ma anche verso altri strumenti potenzialmente più redditizi e maggiormente legati agli andamenti dei mercati finanziari.
Più in dettaglio, la FABI segnala che, sempre nel nel corso 2024, il patrimonio finanziario complessivo degli Italiani impegnato in depositi bancari e conti correnti è cresciuto solo dell’ l’1%, passando da 1.577 a 1.593 miliardi. A pilotare questo limitato, ma comunque significativo aumento è stata, essenzialmente, la componente dei conti correnti (+1,1%), mentre i depositi vincolati si sono fermati a un più modesto +0,85%.
Numeri che appaiono in netta e marcata controtendenza rispetto al periodo pandemico, quando cioè la stagnazione delle spese quotidiane aveva favorito l’accumulo passivo di liquidità: oggi, infatti, i risparmiatori italiani stanno cominciando gradualmente a privilegiare i propri impieghi su soluzioni di investimento maggiormente remunerative, facilitati, in questo, dal permanere di tassi ancora piuttosto elevati nel comparto obbligazionario.
In particolare, la parte del leone l’hanno fatta, sempre nel 2024, i Btp e gli altri titoli pubblici italiani, che sono cresciuti, infatti, del 13,9%, facendo salire il loro valore, nei portafogli delle famiglie, da 272 a 309 miliardi, con un incremento netto di, quindi, quasi 38 miliardi. Una tendenza rivelatrice non solo della rinnovata fiducia verso il debito sovrano nazionale, ma anche della capacità dello Stato di attirare capitali interni, sia pure in uno scenario caratterizzato dall’ inquietudine geopolitica e da un’ inflazione non ancora del tutto archiviata e risolta in maniera stabile.
Ad andare bene sono però, anche i titoli obbligazionari emessi da governi o società straniere a medio-lungo termine, i quali raggiungono i 106,7 miliardi (+11,1 miliardi), mentre quelli a breve termine salgono a 2,6 miliardi (+18,2%). Una diversificazione di investimenti che – sottolinea la FABI – riflette l’accresciuta competenza tecnica dei risparmiatori italiani, i quali si rivelano ormai sempre più disponibili ad affidare i propri capitali anche a emittenti esteri.
Ma anche per quanto concerne il comparto azionario, il 2024 ha registrato numeri decisamente confortanti, con il patrimonio investito in azioni che ha toccato quota 1.755 miliardi, in crescita rispetto ai 1.738 miliardi del 2023. Se poi – come evidenzia la FABI – si pongono a confronto gli investimenti azionari che si contavano nel 2019, con quelli dello scorso anno, allora emerge, in tutta la sua evidenza, il salto percentuale del 73% che separa i 1,014 miliardi di cinque anni fa con i 1755 del 2024.
Infine, il rapporto della FABI segnala anche una ripresa graduale ma significativa del comparto assicurativo, il quale – sempre nel 2024 – ha visto, infatti, il patrimonio investito in polizze raggiungere quota 1.132 miliardi nel 2024, superando così i livelli pre pandemici. Dopo un calo temporaneo verificatosi nel 2022, le famiglie italiane sono, dunque, tornate a guardare con un certo interesse ai prodotti assicurativi, a conferma del fatto che, evidentemente, oltre alla ricerca di maggiori rendimenti, resta pur sempre attuale anche il bisogno di sicurezza e di garanzie nel lungo periodo.
Scritto da: Daniela
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