Economia

Tasse nascoste in Italia: il 90% dei prelievi avviene senza consapevolezza

today28 Luglio 2025

Sfondo

CGIA di Mestre denuncia: la maggior parte delle imposte per i lavoratori dipendenti è prelevata automaticamente o “nascosta” nei consumi quotidiani.

Un’analisi condotta dall’Ufficio Studi della CGIA di Mestre sottolinea come, in Italia, in oltre 9 casi su 10, le tasse e i contributi pagati dalle famiglie dei lavoratori dipendenti siano prelevati alla fonte, in quanto detratti dalla busta paga lorda o siano, comunque, inclusi negli acquisti quotidiani di beni e di servizi. Si tratta, in sostanza, di tributi che vengono prelevati “alla fonte” (e cioè, Irpef o contributi Inps) oppure “nascosti” (come l’Iva o le accise).

Solo il 10% delle tasse viene pagato consapevolmente

Pertanto, solo in un caso su dieci, il versamento all’erario avviene direttamente e consapevolmente, attraverso un pagamento cash (od online) oppure presso uno sportello bancario/postale. La CGIA ha calcolato che, per l’anno in corso, il peso fiscale complessivo che grava su una famiglia tipo composta da due lavoratori dipendenti con un figlio a carico sarà di 20.231 euro.

La suddivisione del carico fiscale

Se si sommano gli importi prelevati alla fonte (vale a dire, ritenute Irpef, contributi previdenziali e addizionali Irpef) il gettito risulta pari a 12.504 euro, che rappresentano il 61,8 % del totale. Se poi a questo si aggiungono le tassazioni nascoste (come l’Iva sugli acquisti, le accise, il contributo al Sistema Sanitario Nazionale dall’Rc auto, l’imposta Rc auto o il canone Rai), ecco che allora si scopre come nelle casse dello Stato finiscano altri 7.087 euro (pari al 35 % del totale).

Il contributo diretto è minimo

In pratica, l’importo complessivo sottratto dalla busta paga lorda di questi due coniugi è pari a 19.591 euro (il 96,8 per cento del prelievo totale). Di conseguenza, la coppia presa in considerazione è tenuta a pagare direttamente e fisicamente poco meno di 640 euro all’anno di tasse (su bollo auto e Tari) che quindi, sull’ammontare complessivo dovuto al fisco, hanno la abbastanza trascurabile rilevanza del 3,2%.

Aspetti psicologici e confronto con i lavoratori autonomi

Alla pubblicazione di questi dati, l’Associazione degli artigiani veneti aggiunge anche una riflessione di carattere più psicologico, segnalando come il prelievo effettuato tramite un sostituto di imposta dia luogo a un rapporto tra il fisco e i lavoratori dipendenti sensibilmente diverso da quello che sorge, invece, con i lavoratori autonomi, i quali sono, al contrario, sistematicamente chiamati a pagare in maniera consapevole la gran parte del proprio carico fiscale.

L’evasione fiscale e la percezione del prelievo

Una diversità di approccio agli adempimenti fiscali che può determinare, nel cosiddetto popolo delle partite Iva, un’insofferenza nei confronti degli oneri tributari molto superiore rispetto a quella manifestata dai dipendenti: infatti, nel momento stesso in cui un contribuente deve fare un bonifico o recarsi in banca per pagare l’Irpef o i contributi previdenziali, psicologicamente percepisce maggiormente il peso economico di questi versamenti, rispetto a chi subisce, invece, il prelievo direttamente dalla busta paga.

Un sistema percepito come meno doloroso…ma più a rischio evasione?

Pertanto – osserva sempre l’Ufficio Studi di Mestre – quando le imposte e i contributi vengono riscossi alla fonte, l’operazione risulta astrattamente meno dolorosa, poiché avviene inconsapevolmente. Ed a questo punto, prosegue il ragionamento della CGIA – qualcuno potrebbe sostenere che è proprio per questo motivo se, tra gli autonomi, la propensione ad evadere il fisco si manifesta in una misura maggiore che tra i dipendenti.

Ma la cosa è solo parzialmente vera, dal momento che l’Irpef, pur essendo l’imposta che garantisce il maggior gettito per l’erario, incide sulle entrate fiscali complessive non oltre il 30 %. L’evasione riguarda tutti i contribuenti. Ciò significa che, per quanto concerne il restante 70 %, la possibilità di evadere può essere attribuita ed estesa a tutti i contribuenti. Emerge chiaramente che evasori includono consumatori, proprietari immobiliari, lavoratori occasionali.

Scritto da: Ferruccio Bovio

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