Economia

Turismo USA del cibo: un business da 2,3 miliardi in Italia

today3 Luglio 2025

Sfondo

Al Summer Fancy Food di New York il turismo USA enogastronomico in Italia raggiunge i 2,3 miliardi, confermando il ruolo centrale del nostro food travel.

Da uno studio su “Indicazioni geografiche italiane: una garanzia di qualità per il consumatore USA”, che la Coldiretti ha presentato al Summer fancy Food di New York, è emerso che il valore del turismo del cibo, da parte dei cittadini americani in Italia, raggiunge i 2,3 miliardi di euro, con le specialità della nostra gastronomia che rappresentano la prima motivazione della scelta della vacanza nel nostro Paese, precedendo arte, storia e bellezze naturali. E si tratta di un successo che è dovuto anche alla crescita delle esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy negli Stati Uniti, a partire da quelli più noti a denominazione di origine.

Impatto economico dei turisti USA nel 2024

Nel 2024, i viaggiatori americani che hanno scelto l’Italia come meta sono stati oltre 4 milioni, pari cioè al 5% dei visitatori totali, ma se si considera l’impatto economico, la loro incidenza sulle entrate complessive sale al 12%. I turisti statunitensi frequentano – oltre alle città d’arte – le cantine, i birrifici agricoli, fanno corsi di cucina, degustazioni e visite guidate, prediligendo soprattutto quelle forme di turismo esperienziale come l’enoturismo, il birraturismo e l’oleoturismo.

Stiamo, quindi, parlando di un flusso turistico che, tra l’altro, rappresenta una risorsa importante anche per gli agriturismi nazionali, considerato che in molte regioni la presenza degli stranieri sul totale arriva a rappresentare fino al 60%. Inoltre, sono proprio i vacanzieri a stelle e strisce quelli quelli che risultano possedere la maggiore disponibilità di spesa. In particolare, secondo un’analisi pubblicata da Teranostra Campagna Amica, lo scorso anno hanno dormito in una struttura agrituristica ben 135mila turisti americani, con oltre mezzo milione di pernottamenti.

Accordo Coldiretti e “I Love Italian Food”

E proprio al fine di rafforzare e sostenere l’incontro tra i cittadini Usa ed il cibo italiano, sempre in occasione del Summer Fancy Food, è stato pure sottoscritto un accordo tra Coldiretti e “I love italian food”, concepito per promuovere progetti di valorizzazione dell’agroalimentare autentico nei mercati esteri. Pertanto, in occasione dei Campionati Mondiali di Calcio 2026, la storica sede della Columbus Citizens Foundation, nel cuore dell’Upper East Side di New York, diventerà la “House of Made in Italy” e sarà la sede di un vasto ed articolato programma di iniziative culturali, formative e istituzionali. Insomma, una vera e propria casa italiana che darà vita ad uno spazio aperto, accogliente e identitario, animato da storie, eccellenze produttive, persone e territori.

Un luogo fisico e simbolico, ideato per favorire l’incontro tra l’Italia e il mondo, promuovendo il valore del Made in Italy nella sua dimensione più autentica e contemporanea. L’incontro che si è tenuto a New York è risultato anche decisamente utile per sottolineare l’importanza delle Indicazioni geografiche, della loro conoscenza, del sistema normativo e delle garanzie e controllo unici che l’Italia è in grado di offrire su tali prodotti.

Turismo USA: una leva strategica per il Made in Italy

Il turismo USA in Italia si conferma non solo come un fattore chiave di crescita economica— grazie ai 2,3 miliardi di euro generati dal food tourism e al 12 % di incidenza sulle entrate complessive—ma anche come leva strategica per valorizzare l’identità e le eccellenze del Made in Italy: dall’enoturismo agli agriturismi, fino all’inedita “House of Made in Italy” a New York, il flusso dei viaggiatori americani non solo alimenta l’export agroalimentare, ma rafforza la percezione globale della qualità italiana. Favorendo inoltre lo sviluppo di iniziative locali e di filiere sostenibili, il turismo USA stimola innovazione nelle imprese e crea occupazione, consolidando relazioni bilaterali, oltre che conferisce rilievo internazionale alle produzioni regionali e territoriali.

Scritto da: Ferruccio Bovio

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