Vacanze estate 2025: prezzi record per queste località | La classifica di Assoutenti

Vacanze estate 2025: prezzi alle stelle per hotel e traghetti, Sardegna la più cara d’Italia secondo Assoutenti.

Da un’indagine pubblicata dalla Assoutenti – che ha messo a confronto le tariffe delle principali località balneari italiane nel mese di agosto – emerge come l’estate 2025 che sta iniziando si preannunci tutt’altro che favorevole rispetto alle disponibilità finanziarie delle nostre famiglie.

Le condizioni più vantaggiose sono quelle che vengono offerte in Emilia Romagna, mentre è la Sardegna a confermarsi come la regione più cara in assoluto. Spiega Assoutenti come le villeggiature degli Italiani stiano diventando sempre più costose e come, per molte famiglie, rappresentino ormai “un vero e proprio salasso”.

La ripresa del turismo nel nostro Paese e la crescita dei flussi turistici di provenienza estera spingono, infatti, gli operatori “ad applicare continui rialzi delle tariffe: rincari che non appaiono giustificati né da fenomeni come caro-energia e inflazione, né dai maggiori costi in capo a strutture ricettive e società di trasporti”.

Uno stato di cose che si ripercuote, di conseguenza, sulle abitudini dei vacanzieri italiani, i quali tendono così a rinunciare alle lunghe ferie di almeno due settimane, optando, invece, per soggiorni più brevi e meno dispendiosi. I soggiorni, tra l’altro, vengono preferibilmente distribuiti nei mesi di giugno, luglio e settembre al fine di poter fruire di tariffe più abbordabili e condizioni meteo ancora favorevoli.

L’estate 2025 sarà più cara per le famiglie italiane

Secondo le stime di Assoutenti, una famiglia composta da due adulti e due bambini che intenda trascorrere una settimana in hotel a tre stelle nella settimana di Ferragosto (9–16 agosto), se si orienterà verso l’Emilia Romagna, andrà a spendere dai 1030 euro di Rimini ai 1,498 di Riccione e i 1.512 di Milano Marittima.

In Toscana la spesa oscillerà, invece, dai 1.600 euro del Lido di Camaiore e di Viareggio e i 2.226 euro a Marina di Pietrasanta. In Liguria i prezzi variano dai 1.610 euro di Rapallo ai 3.551 euro di Santa Margherita Ligure. In Veneto, per l’estate 2025 si pagano, invece, circa 1.500 euro tra Lido di Jesolo e Caorle, mentre in Friuli Venezia Giulia occorrono 1800 euro per soggiornare una settimana tra Grado e Lignano Sabbiadoro.

Più o meno sulle stesse quotazioni (1.700 euro) si attestano, inoltre, le pugliesi Gallipoli e Otranto. Più impegnative sono, senz’altro, le spese che si devono, al contrario, affrontare in località maggiormente esclusive come San Vito lo Capo e Cafalù in Sicilia, dove l’esborso è di almeno duemila euro oppure in Campania dove, a Sorrento, la richiesta è di 2.051 euro e ad Amalfi di 2.264 euro.

Sardegna al top dei prezzi: oltre 3.000 euro

L’estate 2025 si preannuncia dunque come una delle più costose degli ultimi anni per le famiglie italiane in vacanza, ma il primato dei prezzi più cari spetta, infine, alla Sardegna, dove i 2.681 euro di Baja Sardinia, i 2.870 euro di Golfo Aranci ed i 3.015 euro di San Teodoro, confermano l’Isola sul podio delle tariffe più elevate d’Italia per quanto concerne le strutture ricettive. Come se non bastasse, l’Associazione dei consumatori segnala anche che a pesare ulteriormente sul budget familiare, quest’anno, ci sono anche i trasporti marittimi. I traghetti verso le isole registrano, infatti, aumenti medi del 9,7% rispetto al 2024.

Pertanto, una famiglia che viaggia con auto al seguito (senza cabina), partendo l’8 agosto e rientrando il 16, pagherà 1.343 euro per il tragitto Civitavecchia–Olbia; 1.363 euro per Genova–Porto Torres; 1.197 per Livorno–Olbia; 1055 euro per Civitavecchia–Porto Torres e 678 per Napoli–Palermo. Unica nota parzialmente positiva è, invece, quella che arriva dagli stabilimenti balneari, presso i quali i rincari per lettini e ombrelloni risultano essere moderati. Il prezzo giornaliero per un ombrellone e due lettini cresce, infatti, tra il 3 ed il 5%, mentre gli abbonamenti mensili e stagionali fanno registrare un aumento medio del 6%.