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Emergenza carenza personale nel terziario, Confcommercio avverte sui rischi per la crescita economica e l’occupazione qualificata.
Sebbene l’occupazione stia toccando, in Italia, i suoi massimi livelli, resta, comunque, il problema delle difficoltà nel reperire, sul mercato del lavoro, figure professionali adeguate per il terziario.
L’allarme è stato lanciato dalla Confcommercio, nel corso dell’Assemblea annuale dell’Associazione. Infatti, nel 2025, commercio, ristorazione e alloggio non riusciranno a trovare circa 260mila lavoratori: e si tratta di un dato in crescita del 4% rispetto al 2024.
Una vera e propria emergenza, perché rischia di frenare la crescita economica dei settori considerati e del prodotto lordo dell’intero sistema italiano.
Tra le figure professionali più difficili da reperire, figurano i commessi professionali, i macellai, i gastronomi, i camerieri di sala, i barman, i cuochi/pizzaioli, i gelatai, i camerieri e gli addetti alla pulizia e al riassetto delle camere.
“Colmare la distanza tra domanda e offerta di lavoro – ha detto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli – “non è solo urgente, ma è anche fondamentale per la crescita del Paese”. Una crescita stabile, solida e duratura richiede, infatti, un mercato del lavoro dinamico, inclusivo ed efficiente. Pertanto, l’Organizzazione dei commercianti italiani auspica “politiche mirate per far crescere il tasso di occupazione dei giovani e delle donne”, superando ostacoli strutturali e culturali.
È, infatti, intollerabile – sempre secondo Sangalli – “lasciare in panchina la parte migliore e più innovativa della nostra forza lavoro” che rappresenta una risorsa preziosa e strategica. Di conseguenza, sul versante del capitale umano, Sangalli sottolinea l’esigenza di agire su quattro fondamentali assi d’intervento: e cioè, demografia e politiche per la famiglia; cura delle competenze; valenza erga omnes della contrattazione collettiva realmente rappresentativa; programmazione di adeguati flussi di lavoratori immigrati.
Nel complesso, con una visione cautamente ottimistica, ma attenta alle possibili evoluzioni, Confcommercio conferma – sia pure con i rischi, sempre presenti, di revisione al ribasso – una crescita dello 0,8% per l’anno in corso e dello 0,9% per il prossimo. A mancare, in questa fase complessa e delicata della nostra vita economica, è purtroppo “un più vigoroso contributo dei consumi da parte delle famiglie, sulle quali pesano l’incerto quadro internazionale, 25 anni di crescita debole ed il “ricordo della fiammata inflazionistica a cavallo degli anni 2022 e 2023”.
Sangalli segnala anche i datiaggiornati che registrano un calo di fiducia generalizzato, aggiungendo che oggi le imprese e le famiglie italiane stanno prendendo atto con crescente preoccupazione di un doloroso ritorno a tassi di crescita che non affatto sono in linea con le loro legittime aspettative, spesso costruite su promesse disattese. E, purtroppo, sono i giovani quelli quelli che hanno meno fiducia nel futuro: un aspetto che costituisce un vero e proprio pericolo per il Paese, dal momento che “la crescita della produttività passa da loro” e capacità di innovare, formarsi, contribuire attivamente al tessuto produttivo.
Occorre, quindi – conclude il presidente di Confcommercio – “liberare le energie del lavoro e delle imprese, con politiche di apertura dei mercati e regole di concorrenza così da sostenere il pluralismo imprenditoriale e contribuire ad una crescita robusta, duratura e inclusiva”. “Servono, pertanto, azioni ben calibrate, che mettano al centro il terziario di mercato: perché le nostre imprese, negli ultimi 30 anni, hanno creato 3,8 milioni di occupati. Le nostre imprese hanno creato tutta la nuova occupazione del Paese”.
Per affrontare, dunque, con successo le sfide attuali e future, sarebbe opportuna una visione condivisa tra istituzioni, imprese e cittadini, capace di rilanciare la fiducia e stimolare investimenti, consumi e innovazione. Solo in questo modo sarà possibile costruire un percorso di crescita sostenibile, che valorizzi il capitale umano e garantisca opportunità concrete alle nuove generazioni.
Scritto da: Ferruccio Bovio
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