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Assoturismo – Confesercenti conferma la crescita del turismo balneare 2025 con oltre 20 milioni di arrivi e 110 milioni di presenze, tra italiani e stranieri
Da un’indagine condotta dal Centro Studi Turistici di Firenze su 1.489 imprenditori della ricettività dei comuni balneari italiani e pubblicata da Assoturimo – Confesercenti, emerge che le spiagge e le riviere si confermano ancora come il motore trainante dell’estate.
Infatti, tra giugno e agosto, nei comuni balneari si calcolano 20,7 milioni di arrivi e 110,1 milioni di presenze turistiche: in crescita rispettivamente del +2% e del +1,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Numeri che costituiscono circa la metà del totale degli arrivi e delle presenze complessive della stagione estiva e che confermano, quindi, l’Italia come il Paese ai vertici del turismo balneare.
Sempre secondo Assoturismo, in quanto a numeri assoluti, gli arrivi dovrebbero aumentare di 415mila unità, mentre la crescita dei pernottamenti sfiora 1,2 milioni.
La domanda italiana rimarrà anche quest’anno maggioritaria (56,8% dei pernottamenti, +0,6% sull’estate 2024), ma si rafforza di molto anche la presenza dei turisti stranieri : e non a caso, nei tre mesi presi in considerazione, si prevedono 47,5 milioni di pernottamenti di turisti provenienti dall’estero: ossia, 840mila in più (+1,8%) rispetto alla scorsa estate. Qualche differenza di andamento del mercato è emersa, invece, dall’osservazione dei dati per macroaree costiere.
Una tendenza particolarmente dinamica è prevista per l’area del Basso Tirreno e delle Isole, per le quali la variazione stimata è del +2,5%, con una quota di mercato destinata a salire ad oltre 11,5 milioni di pernottamenti. Per l’Alto Adriatico la variazione stimata è del +1,4% per un totale di 23,9 milioni di pernottamenti, mentre per l’Alto Tirreno si prevede una crescita del +1% per un totale di 31,4 milioni di presenze. Infine, per il Basso Adriatico la crescita dovrebbe, invece, posizionarsi al +0,7% per un totale di 43,2 milioni di presenze.
Il 2025 conferma, quindi, il trend positivo di medio-periodo del comparto: negli ultimi dieci anni, infatti, gli arrivi nelle località balneari sono cresciuti del +23,4% e le presenze del +15,9%, registrando un andamento in linea con l’intero sistema Italia, dove gli arrivi segnano +14% e i pernottamenti +16,7%. Nel complesso, comunque, si calcola che, nel 2024, il flusso di spesa prodotto dalla domanda balneare italiana abbia sfiorato i 22 miliardi di euro.
Inoltre, in base all’ ultima classificazione effettuata da ISTAT sulle caratteristiche dei comuni italiani, quelli ad esclusiva o secondaria vocazione marittima sono risultati 668: anche se, in Italia, non esiste un solo “prodotto mare”, ma se ne possono individuare almeno tre. E stiamo parlando 1) del mare delle riviere, formato da centri urbani costieri che non vivono solo in estate e offrono svago e divertimento e un alto livello di servizi, attirando soprattutto le famiglie; 2) del mare dei villaggi, che hanno una clientela diversificata e che sono più diffusi nel Sud e 3) del mare delle isole minori, che pone più l’accento sulla natura e ha una ricettività ancora limitata.
In merito alle riviere, nel nostro Paese, ne sono presenti almeno 50, anche se quelle a chiara vocazione turistica sono solamente una ventina. Ogni regione con uno sbocco sul mare ne ha almeno una o due affermate ed in assoluto le due realtà con la quota di mercato più rilevante sono la Riviera Veneta e la Riviera Emiliano-Romagnola. Più in dettaglio, le località costiere dell’Emilia-Romagna sono quelle che intercettano la maggior quota di domanda: il 15,2% degli arrivi del turismo balneare in Italia e il 15,8% delle presenze.
Al secondo posto si trovano quelle del Veneto con il 12,8% di arrivi e il 15,9% di presenze, seguite dalla Toscana, dalla Liguria e dalla Campania. La riviera con la maggiore incidenza (relativa) di stranieri è la Costa Sorrentina, dove la domanda estera vale addirittura l’86,4% del totale. Le altre maggiormente preferite dagli stranieri per le vacanze estive sono la Riviera Veneta (70,2%), la Costa Orientale della Sicilia (67,2%) e la Riviera del Friuli-Venezia Giulia (66,8%).
Invece, le principali realtà in cui prevale la presenza turistica italiana sono la costa della Basilicata, la Riviera del Conero, il Litorale Abruzzese e Molisano, la Riviera Romagnola e il Salento. Considerando, invece, il peso del turismo balneare sul totale del mercato territoriale, la regione con l’incidenza percentuale più elevata è sicuramente la Sardegna: con il 93,3% dei flussi regionali. Un’altra regione con un sistema di offerta particolarmente dipendente dal mercato turistico balneare è la Calabria con il 91,2% del mercato, seguita dalla Liguria con l’83,7%.
Infine, lo studio pubblicato da Assotorismo – Confesercenti rivela anche che è la Germania, con il 30% delle presenze sul totale degli stranieri, a rappresentare il mercato leader per il nostro turismo balneare. Seguono, con quote più contenute, altri mercati europei quali Austria, Svizzera, Francia, Regno Unito e Paesi Bassi. La presenza di visitatori statunitensi è, invece, significativa soprattutto sulla costiera Sorrentina.
Scritto da: Ferruccio Bovio
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